Emergono dettagli strazianti dal ritrovamento dei resti umani nelle campagne di Caronia. Resti che "al 99% appartengono a Gioele Mondello", come trapela da ambienti investigativi.
Il corpo del bambino di 4 anni, scomparso insieme alla madre Viviana Mondello il 3 agosto scorso, è stato smembrato da animali come cani randagi e cinghiali, che avrebbero trascinato e disseminato lungo un'area di decine di metri il piccolo cadavere.
I vari resti ossei sono stati trovati gli uni dagli altri, anche a distanza rispetto ai primi segnalati in prima battuta stamane nel sedicesimo giorno di ricerche del bambino. Una scena straziante quella emersa tra i cespugli della collina di Caronia, a circa 200 metri dall’autostrada Messina-Palermo e alcune centinaia di metri dal traliccio dove è stato rintracciato il cadavere di Viviana Parisi.
Non ci sarebbe invece la maglietta di cui si era parlato in un primo momento. Sul posto, fra gli altri, dopo la segnalazione di un volontario, un ex carabiniere di Capo d'Orlando (Giuseppe Di Bello, di 55 anni), il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, impegnato nel sopralluogo, e il medico legale. Per gli investigatori questi resti del corpicino martoriato sono quasi certamente di Gioele, sebbene non siano riconoscibili. Un riconoscimento quindi che appare difficile, rendendo forse necessario l’esame del dna. A distanza i familiari, compreso il padre di Gioele, Daniele Mondello, che aveva chiamato a raccolta volontari per la ricerche, appello a cui hanno risposto centinaia di persone, anche turisti in vacanza in zona e che hanno voluto dare una mano.
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