Migliaia di persone posizionate lungo il percorso che l'Assunta compie trainata dai tiratori. Da piazza Castronovo la tradizionale partenza della processione della Vara che accompagna il Ferragosto messinese da decenni.
Tra le corde, stese dai tiratori e benedette da padre Antonello Angemi intorno alle 18.15 poco prima dei tradizionali fuochi d'artificio, i contributi giornalistici di Lucio D'Amico, Salvatore De Maria, Rachele Gerace e Francesca Stornante. La cornice dell'evento, condotta da Saro Pasciuto dalla sede dell'Arcivescovado, con tanti ospiti e testimonianze storiche sulla processione.
Sotto un sole cocente diverse centinaia di persone si sono assiepate sotto gli alberi di piazza Castronovo in cerca di un po' di ristoro per assistere al "viaggio" dei tre ceri che ha anticipato la stesura delle corde. Presente, come al solito dietro il cippo, il sindaco di Messina Federico Basile, rappresentanti del Consiglio comunale e delle circoscrizioni.
L'edizione di quest'anno, dedicata a Giovanni Arigò, il giovane messinese morto qualche mese fa a causa di un'esplosione nella fabbrica dei fuochi d'artificio di famiglia che ha "illuminato" tante feste messinesi, è stata caratterizzata da qualche ritardo nell'arrivo a piazza Duomo, dal numero (molto più elevato) di tiratori, ma anche da un toccante momento di preghiera della comunità ucraina presente a Messina.
"Tirate la Vara più con il cuore che con la forza, più con la fede che con le mani" ha detto padre Antonello Angemi, cappellano della Vara, poco prima che partisse la batteria di fuochi d'artificio dalla villetta di piazza Castronovo. I primi ritardi si sono registrati già nella partenza a causa di qualche minuto di apprensione per lo smarrimento di un bambino che, però, è stato ritrovato quasi subito, ma anche per il posizionamento di tiratori troppo assiepati in alcuni tratti di corda.
Al grido di "Viva Maria" la processione della Vara ha preso il via, anticipata dal ricordo di Giovanni Arigò e, successivamente, lungo il tragitto, tra le prime tappe anche il passaggio davanti al luogo in cui ha perso la vita la giovane Lorena Mangano, travolta da un'auto all'incrocio tra la via Garibaldi e la via torrente Trapani.
La processione si è svolta con temperature e clima da tropici, senza il classico venticello che accarezza la città di Messina anche nei mesi più estivi: a detta di tanti tiratori la Vara 2024 è la più calda degli ultimi anni. In aumento, oltre ai gradi sul termometro, anche i tiratori, circa 200 in più rispetto allo scorso anno, ma anche le corde che quest'anno hanno avuto una lunghezza maggiore di circa 5 metri.
Ci sono voluti ben cinque "strappi" per trascinare il cippo della Vara all'altezza della Prefettura dove l'Assunta è stata accolta dalla massima rappresentante del Governo in città, la prefetta Cosima Di Stani che ha voluto presenziare, nonostante il covid, per il consueto omaggio floreale. Sulla balconata del Palazzo del Governo anche rappresentanti delle Forze dell'Ordine, la rettrice dell'Università di Messina Giovanna Spatari, da monsignor Giovanni Accolla e dall'arcivescovo di Caltagirone. Qualche polemica si è registrata sui ritardi e la lentezza della processione, secondo alcuni, dovuta ai troppi tiratori presenti.
Poi la tradizionale preghiera alla Madonna al canovaccio di "Madre Assunta benedici la nostra città". La preghiera è stata rivolta soprattutto ai bambini, ai giovani, a quelli che non hanno lavoro, agli anziani, a chi si sente solo, a chi soffre, agli amministratori, alle forze dell'ordine. "Opera contro quel torpore e quella rassegnazione che soffocano la nostra Messina, Maria sveglia questa città, perchè ognuno faccia la sua parte per renderla migliore. Viva Maria, Viva Maria, Viva Maria". Questa l'esortazione nelle parole di padre Antonello Angemi.
La Vara ha attraversato la via Garibaldi, con almeno una decina di minuti di ritardo rispetto al consueto: ad influire il gran caldo, l'asfalto asciutto, la presenza di molti più tiratori e di tantissima gente in mezzo alle corde e fuori.
Quando la testa della processione ha fatto capolino all'incrocio con la via I Settembre, si è verificata una piccola rissa che ha coinvolto un agente della polizia municipale e ha richiesto l'intervento di altre forze dell'ordine. Con circa 15 minuti di ritardo sulla tradizionale tabella di marcia la "machina votiva" è arrivata all'incrocio con la via I Settembre per la famosa "girata". Corde più lunghe, più tiratori e un caldo afoso, nonostante la sera, hanno fatto forse venir un po' meno forza e volontà, ma la "girata" è stata ancora una volta perfetta, cercando con uno strappo più lungo dei precedenti di portare il cippo dell'Assunta quanto più possibile vicino a piazza Duomo.
Recuperando parte del ritardo accumulato durante la processione, l'Assunta è arrivata a piazza Duomo accolta dalla preghiera di monsignor Giovanni Accolla che ha ringraziato l'impegno quotidiano di chi ha collaborato alla manifestazione. A conclusione anche il commento del sindaco Federico Basile: "Stiamo cercando di affrontare tutti i problemi che si presentano quotidianamente, speriamo che lo spirito di questa giornata accompagni i messinesi tutti i giorni".
In chiusura lo spettacolo dei fuochi d'artificio sotto la Stele della Madonnina del porto. Più intensi e più duraturi rispetto agli anni passato: quest'anno è stata ingaggiata un'azienda di Bagheria leader nel settore che ha lavorato anche per manifestazioni all'estero e che a Messina ha regalato uno spettacolo di colori per quasi 20 minuti.
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I fuochi d'artificio dalla Stele della Madonnina
In chiusura lo spettacolo dei fuochi d'artificio, altro momento irrinunciabile, sotto la Stele della Madonnina del porto. Più intensi e più duraturi, per i fuochi d'artificio della Vara dal forte San Salvatore, quest'anno è stata ingaggiata un'azienda di Bagheria leader nel settore che ha lavorato anche per manifestazioni all'estero e che a Messina ha regalato uno spettacolo di colori per quasi 20 minuti.
Il sindaco Basile: "La Vara tutti i giorni"
A conclusione della manifestazione anche il commento del sindaco Federico Basile: "Stiamo cercando di affrontare tutti i problemi che si presentano quotidianamente, speriamo che lo spirito di questa giornata accompagni i messinesi tutti i giorni"
L'arrivo alla Basilica e la preghiera di monsignor Accolla
Recuperando parte del ritardo accumulato durante la processione, l'Assunta è arrivata a piazza Duomo accolta dalla preghiera di monsignor Giovanni Accolla che ha ringraziato l'impegno quotidiano di chi ha collaborato alla manifestazione
La "girata" verso piazza Duomo
Corde più lunghe, molti più tiratori, tantissimo caldo che ha fatto forse venir un po' meno forza e volontà. Nonostante tutto, però, la "girata" è stata ancora una volta perfetta, cercando con uno strappo più lungo dei precedenti di portare il cippo dell'Assunta quanto più possibile vicino a piazza Duomo
L'arrivo in via I Settembre
Con circa 15 minuti di ritardo sulla tradizionale tabella di marcia il cippo dell'Assunta è arrivato all'incrocio con la via I Settembre esattamente nel punto in cui i vogatori devono procedere alla famosa "girata".
La lite tra le corde
Quando la testa della processione ha fatto capolino all'incrocio con la via I Settembre, si è verificata una rissa che ha coinvolto un agente della polizia municipale e ha richiesto l'intervento di altre forze dell'ordine.
Il corposo ritardo
Gran caldo, asfalto asciutto, molti più tiratori, molta più gente in mezzo alle corde e fuori. Queste le principali cause della lentezza e dei ritardi con cui la Vara ha attraversato la via Garibaldi, con circa almeno una decina di minuti di ritardo rispetto al consueto.
La preghiera all'Assunta
"Madre Assunta benedici la nostra città". La preghiera alla Madre Assunta è stata rivolta ai bambini, ai giovani, a quelli che non hanno lavoro, agli anziani, a chi si sente solo, a chi soffre, agli amministratori, alle forze dell'ordine. "Opera contro quel torpore e quella rassegnazione che soffocano la nostra Messina, Maria sveglia questa città, perchè ognuno faccia la sua parte per renderla migliore. Viva Maria, Viva Maria, Viva Maria". Questa l'esortazione nelle parole di padre Antonello Angemi.
L'arrivo in Prefettura tra le polemiche
Ci sono voluti ben cinque "strappi" per trascinare il cippo della Vara all'altezza della Prefettura dove l'Assunta è stata accolta dalla massima rappresentante del Governo in città, la prefetta Cosima Di Stani che ha voluto presenziare nonostante il covid per il consueto omaggio floreale. Sulla balconata del Palazzo del Governo anche rappresentanti delle Forze dell'Ordine, la rettrice dell'Università di Messina Giovanna Spatari, da monsignor Giovanni Accolla e dall'arcivescovo di Caltagirone. Qualche polemica sui ritardi e la lentezza della processione, secondo alcuni dovuta ai troppi tiratori presenti.
La Vara più lunga, calda e partecipata
Temperature e clima da tropici, senza il classico venticello che accarezza la città di Messina anche nei mesi più estivi. A detta di tanti tiratori la Vara 2024 è la più calda di sempre. In aumento, oltre al termometro, anche i tiratori, circa 200 in più rispetto allo scorso anno, ma anche le corde che quest'anno hanno una lunghezza maggiore di circa 5 metri
Il ricordo di Giovanni Aricò e la partenza
Al grido di "Viva Maria" la processione della Vara ha preso il via, anticipata dal ricordo di Giovanni Arigò, il giovane messinese morto qualche mese fa a causa di un'esplosione nella fabbrica dei fuochi d'artificio di famiglia che ha "illuminato" tante feste messinesi. Lungo il tragitto anche il passaggio davanti al luogo in cui ha perso la vita la giovane Lorena Mangano, travolta da un'auto all'incrocio tra la via Garibaldi e la via torrente Trapani.
Ritardi prima del via
Ritardi nella partenza si sono registrati a causa di qualche minuto di apprensione per lo smarrimento di un bambino che, però, è stato ritrovato. Ma anche a causa del posizionamento di alcuni tiratori troppo assiepati.
I fuochi d'artificio
"Tirate la Vara più con il cuore che con la forza, più con la fede che con le mani" ha detto padre Antonello Angemi, cappellano della Vara, poco prima che partisse la batteria di fuochi d'artificio dalla villetta di piazza Castronovo.
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