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Si contano i danni del nubifragio a Barcellona e Terme Vigliatore: la mappa del disastro

Si contano i danni. Masserizie ammassate nella polvere e due comunità scosse per quanto accaduto a causa dell'intenso nubifragio che sabato scorso ha colpito con estrema violenza sia Barcellona che Terme Vigliatore. Si spala il fango, si cercano aiuti e si cerca di mettere in sicurezza case e strade. La mappa del disastro è più ampia di quanto si fosse ipotizzato. A Barcellona, oltre al quartiere di Sant'Antonio, le cui strade e piazze sono state sommerse dal fango e le case trapassate dall'acqua che ha trascinato mobili e suppellettili, la fanghiglia ha invaso anche la sede della Croce rossa, ubicata nei locali dell'ex Centrale del latte. Ingenti i danni e le perdite di quanto stivato in magazzino: dalle derrate alimentare destinate ai bisognosi, agli abiti e alle attrezzature utilizzate dagli stessi volontari che si sono ritrovati a spelare il fango dalla loro sede. Sempre nel quartiere danni per oltre 100 mila euro, tra immobile ed automezzi, alla caserma del Distaccamento della polizia stradale dove nello scantinato l'acqua ha demolito anche un muro divisorio invadendo l'attiguo deposito di una sanitaria.

Lo stesso fiume in piena frammisto di acqua e fango si è poi diretto verso il litorale di Cantoni dove, tanta è stata la potenza, da scavare una voragine sulla spiaggia che ha reso pericolosa la stessa strada litoranea chiusa al transito con ordinanza del sindaco. C'è anche il rischio che si possa aprire uno squarcio nella condotta fognaria principale che scorre ai margini della stessa litoranea la condotta è stata messa a nudo dalla furia delle acque che avevano già seminato il panico tra gli abitanti di Sant'Antonio. Oltre a Sant'Antonio le zone più colpite sono state Fondaconuovo, la frazione Portosalvo che per ore è rimasta isolata per l'interruzione dei collegamenti stradali a causa di smottamento di terrapieni ai margini della stessa provinciale. Danni anche nella frazione Acquaficara e tra le case di contrada Maloto. La macchina dei soccorsi è messa in moto in ritardo a seguito di una riunione del Coc con il responsabile provinciale della protezione civile Bruno Manfrè, il quale ha distaccato un funzionario destinandolo ad uno dei due settori tecnici per coadiuvare gli uffici nell'affidamento degli interventi di rimozione dei fanghi.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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