L’autopsia sul corpo di Eugenio Vinci, manager siciliano morto ieri mattina su di una barca a vela in Croazia, ha confermato che l’italiano 57enne ha inalato un’alta dose di monossido di carbonio. Lo scrive il quotidiano dalmata Slobodna Dalmacija che cita fonti del centro ospedaliero di Spalato dove è stata effettuata l’autopsia.
In terapia intensiva con funzioni vitali compromesse si trovano ancora il figlioletto di cinque anni di Vinci, e la figlia di undici anni della moglie del manager, Manuela Fiasconaro, quest’ultima altrettanto intossicata ma in condizioni stabili.
Stando ai racconti degli altri quattro turisti italiani, due coppie di coniugi di Sant'Agata di Militello, tra cui il sindaco
della cittadina nel messinese Bruno Mancuso, Vinci è morto nel bagno dell’imbarcazione perché è svenuto e ha sbattuto la testa contro la vasca.
«Alle dieci di ieri mattina i nostri amici, che stavano bene, hanno notato che noi altri stavamo ancora dormendo, e sono entrati nelle cabine per svegliarci», ha raccontato Mancuso alla emittente tv croata Nova. «Nel bagno hanno trovato Eugenio con la testa insanguinata, hanno poi svegliato tutti tranne i due bambini che erano già in coma», ha concluso il sindaco.
Stamane a Spalato sono arrivati i familiari dei coniugi Vinci, i fratelli della moglie, Luca e Massimiliano Fiasconaro. Nel capoluogo dalmata è giunto oggi anche il Console generale d’Italia a Fiume, Paolo Palminteri, che in stretto raccordo con la Farnesina, segue fin dal primo momento il caso ed è in contatto con i le tre famiglie italiane per prestare loro ogni possibile assistenza.
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