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Tragedia sul caicco in Croazia, il racconto della notte maledetta

La barca su cui sono rimasti intossicati Eugenio Vinci e i suoi familiari

Sono atterrati ieri poco dopo le 13 a Roma a bordo di un'aeroambulanza, i due bambini ricoverati da una settimana al centro medico Kbc di Spalato per la gravissima intossicazione da monossido di carbonio subìta sul caicco Atlantia, costata la vita ad Eugenio Vinci, imprenditore di Sant'Agata di Militello. Le loro condizioni sembrano migliorare.

In particolare la bambina 11enne pare aver superato la fase più critica e mostra segnali particolarmente incoraggianti. Più cauti invece i progressi del fratellino di appena 4 anni, figlio del manager scomparso, che necessità di qualche attenzione in più.

Già poco dopo il loro imbarco - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - la comitiva si era lamentata con l'equipaggio per un odore sgradevole proveniente dalle prese d'aria. «Puzzava di benzina o petrolio, ma più tardi quell'odore cambiò e fu simile all'odore di gas».

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