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Il femminicidio di Messina: le mimose e poi la violenza, l’ultimo giorno di Alessandra

Si basa fondamentalmente sul racconto di Cristian Ioppolo e sui riscontri della Squadra mobile la ricostruzione dell'ultima parentesi dell'esistenza di Alessandra. La giornata di mercoledì 6 marzo sembrava procedere a gonfie vele per la coppia.

Come si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola, trascorrono la mattinata in una campagna di Santa Lucia sopra Contesse, dove raccolgono mimose che poi il ventiseienne avrebbe venduto in strada per racimolare qualche soldo. Poi ritornano nella casa di lei e pranzano insieme.

Prendono il caffè e si siedono sul divano. Ben presto, però, il quadro cambia. Forse Ioppolo s'infastidisce per qualche precedente telefonata tra Alessandra e l'ex compagno (che alla polizia e ai giornalisti confermerà di aver ricevuto di recente delle chiamate dalla donna).

Le dice che vuole andare via, anche perché deve fare una commissione. Nasce un diverbio, molto probabilmente una prima colluttazione. Ioppolo abbandona l'abitazione. I due si sentono successivamente, finché, in tarda serata, il 26enne torna nella casa di Santa Lucia. La Squadra mobile non ha dubbi: a quel punto avviene l'aggressione finita in tragedia.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola

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