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Il giallo di Caronia, il procuratore di Patti: escludiamo piste familiari

"Abbiamo sempre pensato che il bimbo fosse qui, per questo abbiamo continuato e insistito con le ricerche da queste parti. Abbiamo trovato dei resti compatibili con un bambino di quell'età". Lo ha detto il procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo, oggi a Caronia, al termine del sopralluogo dopo il ritrovamento di resti umani durante le ricerche di Gioele, il bimbo di 4 anni, figlio di Viviana Parisi, trovata morta.

"Fino a questo momento possiamo parlare di resti compatibili con un bambino di circa 3-4 anni. Non possiamo dare per ora risposte definitive", ha aggiunto Cavallo. Il magistrato ha detto che "l'autopsia sarà effettuata in tempi brevi, e che serviranno per l’identificazione accertamenti medico-legali e l’esame del Dna".

Il procuratore ha aggiunto che sono stati ritrovati anche i frammenti di alcuni indumenti che adesso saranno mostrati al padre e ai familiari del bimbo per una conferma che si tratti di quelli che Gioele indossava al momento della scomparsa. "In questo momento - ha aggiunto Cavallo - ci dobbiamo stringere attorno a questa famiglia e a questo bambino. Abbiamo sempre pensato che si trovasse in questo posto e i fatti ci hanno dato ragione. Ringrazio tutte le persone che a qualsiasi titolo hanno contribuito alle ricerche. Ora dobbiamo lavorare come abbiamo fatto fin'ora e andare a fondo a questa storia triste".

"I resti sono compatibili con un bambino di 3 o 4 anni - ha puntualizzato il magistrato - ovviamente ancora non possiamo dare certezze scientifiche, vanno fatti tutti gli accertamenti medico legali". Il procuratore ha aggiunto che sono stati ritrovati anche i frammenti di alcuni indumenti che adesso saranno mostrati al padre e ai familiari del bimbo per una conferma che si tratti di quelli che Gioele indossava al momento della scomparsa.

"Non mi interessa chi l’abbia cercato e chi l'abbia trovato, l’importante è che sia stato trovato. Dicevamo che dovevamo insistere in queste ricerche in questa zona. Più avevamo risorse disponibili più probabilità c'erano di trovare questa persona". "Ci siamo fatti delle ipotesi - ha aggiunto - se ne sono rafforzate alcune e ne abbiamo scartate altre. Ora è il momento del silenzio, continuiamo a lavorare. Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari, ma non possiamo fare altre dichiarazioni. Rimangono in piedi tante ipotesi. L’autopsia sarà eseguita a brevissimo. A breve mostreremo degli oggetti che abbiamo trovato, per un primo riconoscimento, poi ci saranno i rilievi sul Dna. A breve faremo vedere ai familiari oggetti che abbiamo trovato, anche indumenti".

Sollecitato dai giornalisti, il magistrato ha detto che "perdono quota le piste riconducibili ad ambiti familiari". Così come quella dell’attacco da parte di animali che avrebbero martoriato il corpo del piccolo - trovato smembrato, con la testa lontana dal tronco e dal femore, individuati insieme a un ciuffo di capelli o di peli - quando non poteva più difendersi. "Lasciateci lavorare - è stato l’appello". Il procuratore ha sottolineato che "finora è solo possibile dire che i resti trovati sono compatibili con un bambino di quell'età", ma che serviranno altri accertamenti medico-legali e l’esame del Dna,

 

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