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Messina, lo strazio ai funerali di Alessandra e l'urlo: "ergastolo, ergastolo" - Foto

Questa mattina durante i funerali della 29enne Alessandra Musarra, picchiata e strangolata a morte lo scorso giovedì nella sua casa di Santa Lucia sopra Contesse, a Messina, la madre della giovane con un grido straziante piú volte ha chiamato per nome la figlia invocando giustizia.

Anche il padre Luciano ha chiesto tra le lacrime perdono alla figlia "per non averla saputa difendere". Il fratello e la sorella hanno abbracciato la bara della giovane con una foto di Alessandra sorridente.

Sopra la bara un cuscino di fiori bianchi, orchidee e mimose, quel fiore che Alessandra aveva raccolto per la giornata della donna per donarli alla madre e alla sorella rimasti dentro la busta della spesa fuori casa.

Molti gli amici della ragazza presenti che hanno indossato una maglietta con la foto di Alessandra davanti e dietro la scritta stop alla violenza sulle donne.

Per alcuni secondi tra gli applausi alcune persone hanno gridato "ergastolo, ergastolo" per l'assassino della donna, il principale indiziato è il 26enne Cristian Ioppolo che da qualche anno, tra alti e bassi, era il fidanzato di Alessandra.

Decine di palloncini rosa sono stati poi fatti volare in cielo dai cittadini presenti mentre l'Ave Maria del campanile del Duomo accompagnava l'uscita della bara.

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