Il gip Maria Militello nella sua ordinanza di custodia cautelare scrive di «accordo criminoso», «sistema di corruttela» e di un «quadro indiziario univoco» delineato dalle intercettazioni telefoniche. E nel motivare le esigenze cautelari scrive tra l’altro: «I pubblici ufficiali Molteni, Triolo e Triglia hanno asservito in modo stabile le loro funzioni pubbliche a finalità private, compromettendo la loro attività di pubblici funzionari e l'immagine dell’amministrazione cui erano preposti. La disinvoltura con la quale nel tempo gli indagati hanno commesso i reati, approfittando del ruolo ricoperto, e la professionalità acquisita nel tempo rendono oltremodo concreto il pericolo di reiterazione delittuosa, per cui solo una misura limitativa della libertà personale appare idonea a scongiurare il pericolo di reiterazione delittuosa... analoghe considerazioni valgono per i privati Navarria e Lo Conti che, in modo sistematico, hanno raggiunto, con promesse, regali e altre utilità, i fini imprenditoriali preposti, certi di avere asserviti in modo stabili dei pubblici ufficiali che hanno fatto della funzione pubblica uno strumento per raggiungere i propri fini.
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