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Frana di Letojanni, Toninelli: "Appalto in arrivo, due anni per i lavori"

Messa in mora del Cas, il Consorzio autostrade siciliane, controllato dalla Regione, e siluro lanciato sul governo Musumeci, responsabile di un «fallimento». Seconda giornata siciliana per il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che lancia affondi durissimi.

Stamane è arrivato sulla A18 Catania-Messina per un sopralluogo sul tratto interessato dalla frana in località Letojanni risalente al 2015. «Siamo a due passi dalla fantastica Taormina - ha detto - e sono venuto per toccare con mano le numerose inadempienze del concessionario autostradale siciliano», il Cas, che gestisce circa 300 chilometri di strade. «E' una frana del 5 ottobre 2015 e da allora è tutto fermo», ha proseguito Toninelli che ha parlato di «fallimento del governo che ci ha proceduto e della Regione».

Ha spiegato di avere portato un tecnico dell’Ufficio ispettivo territoriale del Mit «che ha fatto tanti sopralluoghi e sta controllando il Cas». Oggi esiste un progetto già approvato che prevede due gallerie artificiali su entrambi le carreggiate, a protezione del versante, con una lunghezza di 120 metri: il progetto dovrebbe essere appaltato a breve dalla Protezione civile regionale e la durata dei lavori è fissata in circa due anni. 

«Sono piccole buone notizie - ha proseguito Toninelli - purtroppo comunque ritengo arrivate in ritardo: il governo ha stressato gli enti preposti, soprattutto Regione e Cas. Siamo qui per dire che queste situazioni non devono più accadere».

«Nessuno - va giù duro il ministro - dà un giudizio positivo alla gestione che il Cas sta portando avanti. Ho incontrato la direzione dell’ente che è al 100 per cento sotto il controllo della Regione e sono migliaia gli inadempimenti: la Regione ha nominato proprio oggi la nuova governance, e non è un caso... ho capito che più mi muovo e più accadono le cose.... Li ho conosciuti e gli ho dato un mese di tempo, li inviteremo a Roma e pretenderemo che facciano il loro lavoro che significa messa in sicurezza, manutenzione e ristrutturazione dei 300 chilometri. Sono 541 gli inadempimenti rilevati dall’Ufficio territoriale ancora vigente. Gli abbiamo dato un po' di tempo, scaduto il quale non ne daremo più. O gestiscono le strade come devono o riteniamo che la gestione debba essere portata a termine».

“Prima del ponte la priorità è sistemare le strade e le autostrade”, ha aggiunto il ministro.

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