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L'audiomessaggio scurrile di De Luca, l'arcivescovo Accolla: "Una vergogna, chieda scusa"

Usa parole forti, secche, dirette, senza girarci intorno. Nella sua omelia durante la messa notturna della Pasqua del signore Gesù, l'arcivescovo di Messina Giovanni Accolla stigmatizza senza se e senza ma i toni volgari utilizzati dal sindaco Cateno De Luca per convincere i cittadini a rimanere a casa.

"È una vergogna, una vergogna", lo ripete due volte, e chiede che chi veicola messaggi volgari chieda scusa, perché non possono essere associati agli auguri di una buona e santa Pasqua.

"Sono amareggiato - prosegue monsignor Accolla -, il popolo messinese non merita questi toni". Poi l'invito alla concordia.

Il sindaco in mattinata, con un videomessaggio rivolto ai messinesi, utilizza parole ben diverse, toni distensivi e sofferti. Oggi dovrebbero essere interrotte le comunicazioni di quell'audiomessaggio che tanto scalpore ha suscitato, quel "iorustuacasapic..." che è stato anche oggetto di denunce da parte del garante dell'infanzia e di un esposto presentato dallo studio legale Delia.

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