Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Trentennale Dia, a Messina un convegno su "Il riciclaggio dei proventi della mafia"

Sono intervenuti il direttore della Dia Maurizio Vallone, il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il capo dell’UIF della Banca d’Italia Claudio Clemente, il procuratore di Messina Maurizio De Lucia, i generali Alessandro Barbera e Vincenzo Molinese

Seconda giornata di iniziative in occasione del trentennale della Dia. Al Teatro Vittorio Emanuele si è tenuto il convegno dal tema: "Il riciclaggio dei proventi della mafia". Tra i relatori il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia che ha sottolineato come il modo più efficace per onorare questi ultimi trenta anni di lotta alla mafia è: "Far capire sempre di più che non ci può essere compromesso con un potere criminale mafioso. Se ci si vuole battere per i valori della Costituzione repubblicana non è sufficiente vincere il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, ma bisogna sconfiggere tutte le forme di criminalità mafiosa perché lì dove la mafia impera, vi è calpestata la Costituzione".

Il direttore nazionale della Dia Maurizio Vallone è tornato a parlare dell'impegno nella lotta alla mafia: "Stiamo andando nelle piazze e nelle città, siamo presenti in un circuito nazionale. Siamo partiti da Palermo e arriveremo a Torino il prossimo 25 maggio proprio per testimoniare che la lotta alle mafie non si ferma" ha detto.

"Il forte impegno- ha aggiunto- da parte del governo, del ministro dell'Interno, del capo della polizia e di tutto il dipartimento della pubblica sicurezza e della Dia è assolutamente forte e di impatto. Non possiamo consentire che le mafie continuino ad investire, continuano ad accaparrarsi imprese lecite, tentino di acquisire appalti nell'ambito del Recovery fund. Per questo dobbiamo essere vigili e attenti a fianco delle prefetture in una lotta di prevenzione contro le organizzazioni mafiose, ma siamo perfettamente in grado e abbiamo una legislazione forte che ci consente di contrastare con efficacia questo fenomeno".

Al convegno è intervenuto anche Vicenzo Molinese, Capo del primo reparto della Dia "L'acquisizione delle ricchezze accumulate illecitamente dalla criminali organizzata di tipo mafioso- ha detto- rappresenta una delle direttrici fondamentali nella strategia di lotta contro la mafia . La Dia dedica un intero reparto, il primo, proprio a questo tipo di obiettivi. È un reparto che tra l'altro si occupa di contrasto al riciclaggio che è un altro degli obiettivi fondamentali perseguito dalla Dia, che recita un ruolo fondamentale assieme all'unità di informazione finanziaria della banca d'Italia e al nucleo sociale di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Il primo reparto si occupa anche del contrasto alle infiltrazioni mafiose dei pubblici appalti perché il fenomeno del riciclaggio, è la necessità da parte dei mafiosi, nascondere la provenienza illecita delle loro ricchezze e farle proliferare".

Tra i relatori del convegno sul tema “Il riciclaggio dei proventi della mafia”, organizzato in occasione del trentennale della Dia, anche il professore Gaetano Silvestri, presidente emerito della Corte Costituzionale che ha sottolineato come la mafia sia uno degli ostacoli principali allo sviluppo: "Credo che le iniziative sia della Dia, che della direzione Distrettuale antimafia, hanno portato risultati consistenti e quindi possiamo dire che la mafia ha subito dei colpi da queste iniziative sia investigative che giudiziarie che sono state messe in atto".

Sostiene il professore Silvestri "Tuttavia, dobbiamo riconoscere - prosegue- che ancora le mafie sono molto presenti nel tessuto della società italiana, soprattutto in quello economico. Oggi si parla proprio del riciclaggio come mezzo per utilizzare i capitali di provenienza delittuosa di criminalità mafiosa, che inquinano l'economia, falsano la concorrenza e alla fine incidono sulla stessa democraticità dell'ordinamento, perché un ordinamento è democratico in quanto sula piano della base economica funzionano bene le regole di concorrenza. Se c'è una cosa che incide negativamente sulle regole di concorrenza e cioè sulla libertà di iniziativa privata e sul principio di eguaglianza, è il reimpiego dei capitali di origine mafiosa e illecita nell'economia legale. Il rischio di impresa per chi dispone di capitali illeciti è minimo, mentre per l'imprenditore onesto c'è il rischio normale di impresa ma anche il costo del denaro che incide notevolmente. Questo fa si che oggi la mafia ed i suoi profitti illeciti siano uno dei principali ostacoli allo sviluppo".

Al convegno, moderato dal giornalista di Gazzetta del Sud Nuccio Anselmo, come detto, sono intervenuti il direttore della Dia Maurizio Vallone, il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, il capo dell’unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia Claudio Clemente, il procuratore di Messina Maurizio De Lucia, il generale Alessandro Barbera, comandante del servizio centrale investigazioni criminalità organizzata della Guardia di Finanza e il generale Vincenzo Molinese, capo del I Reparto della Dia.

Presenti all'incontro anche studentesse e studenti di Unime GDS Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica promosso da Ses assieme all'università di Messina, attivamente coinvolta anche con i suoi dottorandi e con i componenti della redazione di Universome, la testata giornalistica di Ateneo.

Caricamento commenti

Commenta la notizia