Bella, sognatrice, entusiasta, coraggiosa e libera. Così gli amici e i colleghi di Medicina descrivono Lorena Quaranta, 27 anni, originaria di Favara nell'Agrigentino, uccisa ieri notte dal fidanzato Antonio De Pace, anche lui 27enne, calabrese, originario di Dasà in provincia di Vibo Valentia, infermiere e studente di Odontoiatria all'ateneo peloritano. I colleghi del Segretariato Italiano Studenti Medicina, sede di Messina, hanno raccolto alcuni scatti insieme a Lorena, allegando una lunga e straziante lettera.
Di Lorena ricordano la passione non solo per gli studi ma anche per il volontariato, l'amore per il prossimo e la bontà d'animo. "Per noi sono stati momenti di silenzio, di quello devastante ed incredulo che ti porta un po’ a pensare, a porsi tante domande. Ci siamo raccolti in un abbraccio, un po' come facevamo nei nostri corsi di formazione, nei momenti di condivisione a fine servizio clown, quello che premurosamente curavi e hai praticato con anima e corpo. “Ciò che si fa col cuore arriva al cuore” questo dicevi, questo è quello che portavi avanti nella tua vita e soprattutto in quella degli altri, nei tuoi sogni. Quello che insegnavi costantemente a chiunque avesse avuto l’onore anche solo di incrociarti nel suo percorso di vita. Di Te ci rimarranno impressi per sempre il tuo sorriso accogliente, lo sguardo puro e dolce e la tua bontà d'animo. Non smetteremo mai di ripeterci increduli che non sarà più lo stesso. È sempre la stessa storia: un’altra vittima spezzata da un atto atroce, inspiegabile e ingiustificabile. Ciò che è successo fa paura, ci rende arrabbiati, tristi ma soprattutto ci fa sentire impotenti".
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