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Messina, il vertice della Polizia municipale torna a diventare un caso politico

La Lega attacca sul “benservito” a Stefano Blasco: «Messina oggetto di scambio?»

La polizia municipale diventa – di nuovo – un caso politico. Ed è – di nuovo – nel limbo, nel solco di anni in cui si sono susseguiti avvicendamenti e vacatio nel posto più importante, quello del comandante. Tutto era cominciato con lo scontro tra l’ex sindaco Cateno De Luca e l’allora comandante Calogero Ferlisi. Quindi l’addio di quest’ultimo e il lungo periodo in cui il Corpo di una città metropolitana è rimasto senza guida, lo stesso periodo in cui è avvenuta l’ascesa del commissario Giovanni Giardina e, di fatto, il controllo politico dell’Amministrazione sulla polizia municipale è stato diretto e totale. Non è un caso se c’è voluto un commissario, Leonardo Santoro, perché venisse riportato un comandante in città, Stefano Blasco, sebbene in “prestito” (tecnicamente si chiama proprio comando) dal Comune di Enna. E forse non è un caso se, non alla prima, ma alla seconda occasione, allo stesso Blasco è stato dato il benservito.

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