I consiglieri comunali di Sicilia Futura intervengono sulla nuova ordinanza sindacale che istituisce la zona rossa a Messina chiedendo al primo cittadino di uniformarla al Dpcmnella parte che riguarda il famoso allegato 23. "L’andamento esponenziale dell’epidemia nella città di Messina - scrivono in una nota inviata a Cateno De Luca - comporta la necessità di misure straordinarie, per fronteggiare il propagare del virus COVID-19. Concordiamo sull’emanazione di interventi più restrittivi, rispetto a quelli presi dal Presidente della Regione, quali ad esempio una limitazione degli orari delle attività, il coprifuoco, la chiusura di parchi, ville impianti sportivi, piazze, cimiteri".
Secondo i consiglieri Pietro La Tona, Nino Interdonato e Daria Rotolo, nell’urgenza dell’emanazione del provvedimento, sono state previste restrizioni anche per le attività inserite nell’allegato 23 al Dpcm, che risultano "oggettivamente poco comprensibili e certamente nocive per la già fragile economia cittadina" per questo invitano il sindaco "a rideterminare con urgenza i divieti e le restrizioni alle attività commerciali ed imprenditoriali, allineandoli a quelli disciplinati dal D.P.C.M n. 301 del 3 Dicembre 2020, per uniformare la città Messina alle misure che vigeranno nelle altre zone rosse del resto della Sicilia e d’Italia, evitando quindi ulteriori isolamenti ed eventuali tensioni sociali".
Sulla vicenda interviene anche il consigliere di Libera Me Massimo Rizzo: "Il balletto dei colori (e delle responsabilità) ha creato confusione - scrive in una nota - continui cambi di strategia, in contraddizione continua, in cui sembra esserci una battaglia tra i sostenitori del diritto alla salute e quelli che intendono tutelare l’economia. Un atteggiamento errato che non produce risultati e che genera sconforto e divisioni nella società. Ci si mette poi un’ordinanza contraddittoria e raffazzonata, che deve urgentemente essere modificata".
Il consigliere che sta raccogliendo segnalazioni dei cittadini per proporre i necessari correttivi, aggiunge: "Spero che chi ha responsabilità istituzionali comprenda il profondo disagio di tutti i messinesi, abbassi i toni e acquisisca capacità di ascolto, recependo i suggerimenti nell’interesse della comunità. Senza polemiche ma con spirito costruttivo, suggerirò a breve all’Amministrazione i correttivi indispensabili, ma tutti devono recuperare il senso delle istituzioni affrontando le questioni con il confronto, anche serrato, ma senza quell’atteggiamento che è più tipico di una campagna elettorale".
I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Fusco, Paolo Mangano e Giuseppe Schepis, hanno, invece, inviato una nota urgente al prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, nella quale si contesta l’ordinanza sindacale emanata ieri sera che, dal 15 gennaio, inasprisce inspiegabilmente la zona rossa della Città dello Stretto.
“Contestiamo, in particolare il punto 11 dell’ordinanza di Cateno De Luca che pone ulteriori restrizioni alle attività commerciali che determinerebbero ulteriori e notevoli difficoltà al tessuto sociale ed economico della nostra città. Sicuramente la situazione epidemiologica non è buona, i controlli preventivi sul territorio a contrasto della diffusione del virus non sono stati efficaci nelle settimane in cui si sono registrati i maggiori contagi”, dichiarano gli esponenti pentastellati.
“Siamo consapevoli delle criticità dell’azione dell’ASP e della negligenza di alcuni cittadini che hanno notevolmente contribuito all’aumento dei contagi, ma riteniamo necessario che venga adottato ogni strumento in merito all’accertamento delle responsabilità sulla cattiva gestione dell’emergenza sanitaria in atto che, di fatto, è la principale causa dell’aggravamento dei contagi nella nostra città, ma riteniamo, pertanto, urgente l’intervento del Prefetto Librizzi. In questa fase così delicata per Messina è fondamentale evitare ogni comportamento o atto che possano creare nella cittadinanza confusione in merito all’applicazione dell’ordinanza sopracitata. Chiediamo, infatti, al Prefetto di verificare la congruenza e la conformità della predetta ordinanza all’ultimo DCPM vigente, all’ordinanza n°7 del 10/01/2021 del Presidente della Regione Siciliana Musumeci ed alle norme vigenti”, concludono i consiglieri comunali.
A prendere posizione è anche la segreteria provinciale del Partito Democratico, unitamente ai consiglieri comunali del Pd Gaetano Gennaro, Felice Calabrò, Claudio Cardile, Antonella Russo e Alessandro Russo che hanno formalmente inoltrato al sindaco De Luca una richiesta di revoca dell'ordinanza n. 05 del 10.01.2021, istitutiva di ulteriori restrizioni rispetto all'ordinanza regionale che ha istituito in città la zona rossa per l'emergenza Covid-19.
Il gruppo consiliare del Pd ritiene, infatti, che l'ordinanza adottata da De Luca, come già avvenuta nel precedente lockdown, non faccia altro che ingenerare incertezza e confusione nella cittadinanza su materie e aspetti che non afferiscono alle sue competenze in un momento particolarmente delicato e drammatico per la salute dei cittadini e per la sopravvivenza dell'economia locale, tutto questo mentre la gravità del momento riterrebbe maggiore equilibrio e minore conflitto decisionale rispetto agli Organi competenti in materia.
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