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L'Irccs Neurolesi di Messina e le nuove “sfide”

L'ospedale Piemonte

Sono giorni caldi al Piemonte-Centro Neurolesi. C'è l'emergenza sanitaria, legata alla diffusione del Covid, da gestire. I tanti lavori avviati, nonostante il blocco delle opere pubbliche dei mesi scorsi, e da portare a compimento. Le preoccupazioni manifestate dai sindacati, e le tensioni tra i lavoratori, sul ventilato progetto di trasformazione dell'Irccs in Fondazione di diritto privato. Il direttore generale Vincenzo Barone si dice orgoglioso del lavoro svolto in questi difficilissimi mesi e fiducioso per il futuro. «Voglio tranquillizzare i lavoratori, abbiamo sempre garantito i livelli occupazionali, la qualità nell'assistenza e nella ricerca, e lo faremo sempre». Gli scontri con alcune sigle sindacali sono stati anche feroci, ma Barone è convinto che, al di là delle posizioni «a volte strumentali», si debba lavorare per un obiettivo il più possibile condiviso. «E alcuni sindacati lo hanno capito», chiosa il direttore generale.

Il percorso di trasformazione, al momento solo in stato embrionale, avrebbe come “mission” la riformulazione del modello organizzativo-gestionale dell'Istituto per «gestire al meglio i cambiamenti», per «attrarre nuovi apporti che, oltre al ministero della Salute e alla Regione siciliana, possano contribuire alla crescita dell'Irccs». E Barone ha chiarito alcuni passaggi chiave durante l'incontro svoltosi con i segretari generali della Cisal, Santino Paladino e del Csa, Piero Fotia, a partire dal confronto con le parti sociali, che sarà garantito in ogni fase del percorso, sempre che l'iter vada avanti (dovranno pronunciarsi il ministero della Salute e l'assessorato regionale alla Sanità).

Paladino e Fotia hanno espresso la piena disponibilità a valutare la possibilità della trasformazione che consentirebbe di attrarre nuovi contributi sia dal punto di vista economico che della rappresentanza di interessi e esigenze della collettività. «Avremo uno sguardo attento soprattutto sulle prospettive di sviluppo occupazionale e sulla garanzia del mantenimento di un rapporto di lavoro pubblicistico - affermano Cisal e Csa -, occorre intanto prioritariamente affrontare l'appuntamento, previsto per novembre, con la conferma del riconoscimento del carattere scientifico dell'Istituto dal quale dipende, qualunque sia la sua forma giuridica, il futuro di oltre 1000 lavoratori».

Su posizioni diverse, invece, la Cisl e la Uil con le loro organizzazioni di categoria. Nei giorni scorsi, il segretario generale della Cisl Antonino Alibrandi e la responsabile organizzativa della Cisl Fp Giovanna Bicchieri hanno scritto all'assessore regionale alla Salute, evidenziando tutti i timori e le conseguenze che potrebbero derivare dalla trasformazione dell'Istituto in Fondazione. La Cisl e la Cisl Fp hanno voluto esprimere «dubbi sulla primogenitura di un consiglio di amministrazione aperto potenzialmente anche al privato poiché la gestione attuale dell'Irccs-Piemonte, a nostro giudizio, non è stata sempre in coerenza con i principi indefettibili della legalità, trasparenza ed imparzialità».

Il sindacato ha chiesto anche lumi «sulla sorte dei borsisti che stanno attendendo da mesi di potere accedere alla “piramide della Ricerca”». Ancora più duro il giudizio della Uil. Il segretario generale Ivan Tripodi e il responsabile della Fpl Pippo Calapai hanno scritto al presidente della VI Commissione regionale Salute, chiedendo di essere auditi per la vicenda relativa alla trasformazione dell'Irccs-Neurolesi in Fondazione, contro la quale il sindacato ha già preso posizione».

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