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Emergenza coronavirus all’Irccs Neurolesi di Messina, Ugl: “Fare chiarezza”

“Chi di competenza ha l’obbligo di fare chiarezza e le dovute
valutazioni su quanto sta accadendo all’Irccs ‘Bonino Pulejo’ sulla
gestione dell’emergenza Covid-19, ciò nel solo ed esclusivo interesse
della salute pubblica, dei pazienti ricoverati, del personale sanitario
e del personale ricerca”. A riferirlo è il segretario provinciale di Ugl
Messina, nonché segretario della federazione Sanità, Tonino Sciotto, in quanto “nonostante da mesi si parli di Coronavirus, crea grande
preoccupazione che a 4 giorni dal primo caso positivo e dopo altri 16
accertati, non siano stati presi provvedimenti chiari ed urgenti, e
soprattutto che il personale sia stato lasciato nell’incertezza e nella
confusione”.

“In un momento di grande emergenza che non è solo locale o nazionale e che ha raggiunto una dimensione globale, riteniamo che anche le parti
sociali debbano fare la propria parte contribuendo nel miglior modo
possibile a trovare soluzioni – spiega il segretario Sciotto - Bisogna
uscire dalla logica della gogna mediatica e dello sparare sulla croce
rossa che si sta scatenando sui social nei confronti dell’Irccs, perché
ci si dimentica troppo rapidamente quanto di buono fatto in questi anni:
lo standard assistenziale offerto ai cittadini della Sicilia, o anche il
livello di ricerca ed innovazione portati all’interno del sistema
sanitario da questo Istituto. Siamo sicuri che le qualità umane e la
professionalità degli operatori consentirà all’Irccs di mantenere questi
standard anche in futuro, una volta tornati alla normalità”.

“Fatta questa doverosa premessa – continua il segretario provinciale di
Ugl Messina – ci chiediamo quale era la strategia d’emergenza
predisposto dalla Direzione Aziendale. La ormai ‘famosa’ nota sulle
disposizioni a tutela del personale e dei pazienti dimostra la mancanza
di un piano, di una programmazione o comunque il non aver valutato uno scenario sicuramente prevedibile, considerata la facile e rapida
diffusione del virus. Quali sono stati i provvedimenti presi dalla
Direzione Sanitaria per la prevenzione e gli aspetti igienico-sanitari?
Si legge sui giornali di fantasiose soluzioni tipo Covid-Unit al
presidio Piemonte, ma con quali competenze, tecnologie e personale?Non vorremmo che la toppa fosse peggio del buco. Ad ognuno le proprie
responsabilità, anche se l’impressione è che la Direzione dell’Irccs
stia navigando a vista e la decisione dell’Assessorato della Salute
d’intervenire direttamente sul problema ci sembra corretta e
tempestiva”, prosegue Sciotto, d’accordo con la nomina da parte del
direttore dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia, del dottore Carmelo
Crisicelli come commissario dell’emergenza Covid19 con il compito di
coordinare tutte le attività del dipartimento di prevenzione, come anche
con quella di Salvatore Scondotto come dirigente dell'Osservatorio
epidemiologico, nominato dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero
Razza, per coordinare le necessarie misure di contenimento.

“Questo evento sentinella conferma le nostre preoccupazioni, ovvero che il personale sanitario potrebbe diventare il vettore del contagio,
motivo per cui lo screening immediato di tutti degli stessi, sia nelle
strutture pubbliche sia nelle strutture private, rappresenta per noi la
strada maestra da seguire per prevenire episodi come questi”, aggiungono, inoltre, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, delle federazioni
regionali Ugl Sanità e Ugl Medici.

“L’Ugl di Messina chiede che vengano prese le decisioni necessarie per
la salvaguardia di pazienti e personale, chiedendo se si stanno tenendo
nella corretta considerazione tutte le possibilità legate alla ricerca e
all’innovazione tecnologica che l’Istituto può offrire, in quanto
riteniamo che l’unica valutazione da fare sia arginare la diffusione del
virus. Ci associamo alle richieste fatte dalle altre organizzazioni
sindacali, in particolare per chiedere che tutto il personale dell’Irccs
venga sottoposto d’urgenza al tampone e messo in quarantena”, conclude Sciotto, specificando però che “quando parliamo di tutto il personale ci riferiamo anche a borsisti e ai contrattisti di ricerca che, a diverso titolo, sono entrati in contatto con pazienti e personale medico e paramedico dell’Istituto, purtroppo in diverse occasioni trattato come personale di serie b, utile all’occorrenza e non assunto alla stabilizzazione come fatto con altre unità di personale”.

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