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Messina, Nigrelli e i rapporti con l'amministratrice dell’impero di Wanna Marchi

C’è un retroscena piuttosto singolare messo in evidenza dai giudici quando si occupano di una delle ultime pendenze penali del commercialista messinese 63enne Michele Nigrelli, originario di Reitano ( il quale ha subito un sequestro di beni da parte della Dia di Messina stimato in 12 milioni di euro), nel 2021, che proviene dalla Procura di Bologna: «In detto procedimento - scrivono -, secondo l’assunto accusatorio, si rendeva protagonista di una condotta consistita nel comunicare dati contabili falsi all’Agenzia delle Entrate, al fine di ottenere un contributo di 142.500 euro», operando come «intermediario abilitato alla trasmissione della relativa istanza in favore della società Arte Omega s.r.l., con sede in Emilia Romagna, gonfiando il volume d’affari della società». Quest’ultima vicenda secondo i giudici «merita di essere valorizzata sia perché comprova l’attuale pericolosità del Nigrelli, sia perché consente di ritenere come questi riesca, proprio in ragione delle sue capacità professionali messe a frutto per drenare fraudolentemente sovvenzioni pubbliche, ad entrare in contatto con soggetti di spiccata pericolosità ed operanti lungo tutto il territorio nazionale».

I giudici fanno esplicito riferimento ad un nome, quello del «gestore di fatto della società Arte Omega», che era «Magliano Milva, con plurimi e gravi precedenti anche specifici». Quali sono questi precedenti? Lo scrivono nel passaggio successivo: «... la stessa risulta coinvolta nella vicenda giudiziaria che ha visto quale protagonista la nota Wanna Marchi e la figlia. In quel contesto, Magliano Milva è stata arrestata per bancarotta fraudolenta, reati fallimentari e minacce, poiché amministratrice dell’azienda riconducibile alla Marchi. L’indagine - scrivono ancora -, ha riguardato anche un presunto traffico di stupefacenti che sarebbe stato gestito dalle due donne che, secondo la ricostruzione del tempo, avrebbero sfruttato la vicinanza ad organizzazioni criminali di tipo camorristico. In particolare, Magliano Milva, aveva già patito una misura coercitiva e poi la condanna (anni ’80) per aver fatto parte della “Nuova Camorra Organizzata”, facente capo a Raffaele Cutolo, con il cui figlio avrebbe intrattenuto un legame sentimentale. Infine, sempre da fonti aperte si apprende che Magliano Milva, nel mese di novembre 2019, è stata arrestata dopo aver trascorso diversi mesi in latitanza, in quanto gravata da sentenza di condanna definitiva ad anni 4, mesi 6 e giorni 15 di reclusione per ricettazione in concorso, bancarotta fraudolenta ed altro...».

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