Una bolletta da 35mila euro: «Io chiudo la mia azienda, così non si può andare avanti», denuncia un imprenditore messinese. E il Codacons, insieme con il Movimento contro il caro bollette, hanno avviato da ieri, proprio a Messina, una raccolta di bollette e di chiavi delle ditte che minacciano di chiudere i battenti e che saranno inviate al Governo, mentre si preannunzia «una grande manifestazione» da tenersi a Roma dopo il 15 settembre.
Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons e presidente del Movimento contro il caro bollette luce e gas, accompagnato dal coordinatore regionale, l’avvocato Bruno Messina, ieri è stato a Messina per un vertice con Carmelo Picciotto, il leader di Confcommercio che è anche coordinatore provinciale del movimento. «Una situazione divenuta ormai insostenibile in tutta la Sicilia dove centinaia di aziende, bar e ristoranti sono a rischio chiusura», affermano Tanasi e Messina. E per queste ragioni, «dopo l’ulteriore denuncia da parte di un esercente di una bolletta da 100mila euro non abbiamo alcuna intenzione di restare con le mani in mano – spiega Picciotto –. A Roma saremo presenti per rivendicare il nostro sacrosanto diritto di fare impresa senza essere strozzati dai costi di gestione».
Tanasi ha rilanciato la richiesta al Governo e ai partiti di ampliare la tassa sugli extra-profitti oggi in vigore nei confronti delle società energetiche, estendendola a banche, assicurazioni, farmacisti, case farmaceutiche e società di e-commerce, in modo da reperire le risorse necessarie per contrastare il caro-energia e di portare l’aliquota della tassa al 90%.
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