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Scuola a Messina, sospesa l'ordinanza del sindaco De Luca: si torna in classe

La sospensione si attendeva da ore, ma adesso è ufficiale: l'ordinanza con cui il sindaco di Messina Cateno De Luca ha disposto, a partire da oggi e fino al prossimo 23 gennaio, lo svolgimento delle attività didattiche in dad per tutte scuole di Messina è stata sospesa. Pertanto, dopo una prima giornata di start in didattica a distanza, da domani gli studenti torneranno in presenza.

Infatti, il presidente del tribunale amministrativo regionale di Catania Daniele Burzichelli ha accolto l’istanza del comitato "Scuola in presenza" sospendendo l’efficacia dell’ordinanza del sindaco Cateno De Luca con la quale fino al 23 gennaio è stata sospesa la didattica in presenza nelle scuole di tutto il territorio.

Dunque da domani, salvo altri colpi di scena, gli studenti della città dovranno tornare tra i banchi di scuola: a presentare l’istanza sono stati gli avvocati Armando Hyerace, Massimo Nicola Marchese e Aurelio Rundo Sotera.

(Leggi qui il contenuto del ricorso).

La sospensione ha valore solo a Messina e non in tutti gli altri comuni che hanno fatto ricorso alla ordinanza per sospendere la didattica in presenza. Il giudice amministrativo ha puntato sulla mancanza di competenza dei sindaci sull’argomento covid e scuole perché il Governo ha normato la materia con una sua legge la 133 del 2021.

L’amministrazione De Luca conferma: “Da domani tutti a scuola”. Negli altri comuni...

Intanto anche da Palazzo Zanca confermano: "Da domani si torna tutti a scuola". "Da domani scuole aperte! Ma io non entro!" scrive il sindaco Cateno De Luca confermando che i legali di tre famiglie messinesi hanno ottenuto la sospensione della nostra ordinanza di chiusura delle scuole.

Nessun ricorso, tra l'altro, è possibile contro questa disposizione. Da valutare, invece, le decisioni degli altri sindaci che, sulla scorta della posizione del TAR, potrebbero anche ritirare in autotutela la loro ordinanza. Sono centinaia i comuni che oggi hanno sospeso le attività scolastiche in presenza in tutta l’isola, smentendo anche le indicazioni della Regione.

Il Comitato "Scuola in Presenza": "Da domani anche gli studenti messinesi potranno tornare in classe"

Anche il comitato “Scuola in Presenza” di Messina, aderente alla Rete Nazionale Scuola in Presenza, comunica che il Tar di Catania ha accolto la richiesta di tutela cautelare monocratica e, per l’effetto, ha sospeso l’ordinanza contingibile e urgente del Comune di Messina n. 311 del 9 gennaio scorso, fissando la camera di consiglio per il prossimo 9 febbraio.

"È una vittoria del diritto e della difesa del benessere di bambini e ragazzi e del diritto all’istruzione - commenta il presidente del Comitato Scuola in Presenza Messina Cesare Natoli - Ringraziamo tutti coloro che ci hanno appoggiato in questa lotta di civiltà. Da domani, anche gli studenti messinesi potranno tornare in classe".

Gli avvocati: "Norma chiara, ma a Messina è servito l'intervento della Magistratura"

"Siamo estremamente soddisfatti per il risultato ottenuto dal nostro ricorso - commentano anche gli avvocati Armando Hyerace, Massimo Nicola Marchese e Aurelio Rundo Sotera - Il Covid ha già messo a dura prova i nostri figli, privandoli della socialità scolastica, nella quale si forma la loro personalità. Abbiamo visto e patito con loro fin troppo. La scuola non può più essere scarificata sull’altare dell’isteria e del facile consenso. Sul piano giuridico, il TAR Catania ha affermato (come già il TAR Campania) che la fattispecie in esame è già normata a livello nazionale con disposizioni di rango primario e non residua spazio per ulteriori interventi contingibili e urgenti, avendo il legislatore nazionale previsto l’adozione di misure specifiche per il contesto scolastico. Il TAR aggiunge anche che “non appare possibile fare riferimento alle difficoltà della situazione ospedaliera, cui deve porsi riparo mediante adeguate misure di natura amministrativa (con l’eventuale incremento dei posti letto o il trasferimento di pazienti che, in ipotesi, non possano essere accolti in terapia intensiva). La norma per la verità appariva chiara; ma è servito l’intervento della Magistratura amministrativa per ribadirne il senso ed il valore".

 

 

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