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Scuole a Messina, adesso è questione di screening

Oggi gli istituti cittadini inizieranno a presentare le liste di chi si vuole sottoporre al tampone. Ma il mese scorso i numeri furono irrilevanti

Scuole e baracche. Lo screening della città adesso ha delle priorità e delle scadenze. Dopo l’esperienza dei test “casuali” alla popolazione effettuati a gran ritmo (dal 9 gennaio 9658 tamponi con 373 positivi) all’ex Gazometro con la esemplare collaborazione (tutt’altro che scontata visti i rapporti) fra Asp e Comune, adesso quello spazio si prepara ad essere messo a disposizione delle scuole cittadine.

Lo screening della popolazione scolastica è stata prevista sia dall’ordinanza regionale di Nello Musumeci che in quella del sindaco Cateno De Luca. I giovani, prima che le scuole riaprano in presenza, devono essere, il più possibile “testati” per sapere se sono in buona salute o se sono sono positivi asintomatici e quindi potenziali vettori del virus in una comunità, per forza di cose, destinata a condividere spazi. Ma è importante che allo stesso esame si sottopongano anche i lavoratori del mondo scolastico e perché no, anche i genitori degli studenti.

L’ordinanza sindacale ha dato come obiettivo di massima quello di un avvio dello screening sabato prossimo. Quattro giorni per organizzare un calendario dei tamponi rapidi per un numero, oggi, di difficile quantificazione. Il test intanto è stato previsto per gli studenti delle primarie, delle secondarie di primo grado (della città) e delle secondarie di tutta la provincia. La popolazione scolastica del primo ciclo (elementari e medie) è di circa 15.000 persone. Altri 10.000 circa sono i ragazzi degli istituti superiori cittadini. A questa platea di 25.000 studenti, vanno aggiunti gli operatori scolastici, docenti e assistenti, valutabili in altre 3000 persone. Se poi si dovessero aggiungere anche i genitori dei ragazzi la cifra schizzerebbe da 28.000 a 78.000 persone, pari ad un terzo della popolazione della città. Ma in realtà, quanti andranno a eseguire il test?

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