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Al via i tamponi per le scuole di Messina: ecco le date

Le attività di screening inizieranno sabato 23 e si svolgeranno per tutto il periodo successivo sino a domenica 31 gennaio

Il Comune e la Città Metropolitana promuovono una campagna di screening Covid – 19 in modalità drive-in in collaborazione con l’ASP di Messina dedicata a tutta l’utenza delle scuole di Messina ed in particolar modo agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. È quanto comunicato dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Laura Tringali evidenziando che le attività di screening inizieranno sabato 23 e si svolgeranno per tutto il periodo successivo sino a domenica 31 gennaio nelle postazioni allestite dall’Asp all’Ex Gasometro, secondo un calendario che sarà reso noto venerdì 22.

Gli studenti, le famiglie ed il personale docente e ATA che vorranno aderire all’iniziativa, dovranno rivolgersi alle istituzioni scolastiche di appartenenza che provvederanno a stilare gli elenchi e a trasmetterli con le modalità già comunicate.

Ieri, i presidi degli istituti comprensivi, hanno ricevuto dal dipartimento delle politiche scolastiche l’invito a presentare una lista degli studenti e dei lavoratori che sono interessati ai test. Oggi è prevista una riunione via web per poter pianificare nel dettaglio il programma che giovedì o al massimo venerdì dovrà essere definito. «Visto che le famiglie devono accompagnare i figli in auto al drive in di viale della Libertà – annuncia l’assessore alla scuola Laura Tringali – a quel punto tanto vale vaccinare anche i genitori. Basta che siano nelle liste che le scuole ci presenteranno».

I test di massa sono già stati attivati a novembre e dicembre, (sempre per le scuole elementari e medie), ma i risultati furono di poca rilevanza statistica. Infatti i test volontari , a cui potevano aderire anche i genitori, si fermarono poco sopra quota 3000 su una platea potenziale di quasi 50.000 persone. «Credo che ci sia un’ostinata resistenza a sottoporsi al tampone – dice l’assessore Tringali – dovuta all’ ansia e alla preoccupazione. Serve sensibilità civica e un’opera di convincimento dei presidi». D’altro canto e in una classe 5 bimbi fanno il tampone e dieci no, chi può sentirsi al sicuro?

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