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La mafia sulla movida di Messina: «... dobbiamo sparare ad un ragazzo... un macello...»

Domenico Mazzitello

«Corrado non ti pare che noi siamo babbi. Vedi che io voglio mio fratello fuori, ma vedi che a mali estremi estremi rimedi. Io non mi spavento di mettermi qualcosa in mano e di farmi la galera con piacere. Gli dici a... di tagliare questa discussione con me».

È una delle intercettazioni registrate dalla polizia di Messina nell'ambito dell'inchiesta Flower che ieri ha portato a 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di una banda che imponeva il pizzo nell'ambito della movida messinese.

È il 7 settembre del 2019 - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola -, praticamente l’altro ieri, sono le otto e mezzo di sera. Domenico Mazzitello telefona a Corrado Campisi e, come scrive il gip nell’ordinanza, «... esternava le proprie rimostranze per non essere stato più impiegato in nessuna serata, così come Enzo, ovvero Gangemi Vincenzo».

Agghiacciante un'altra intercettazione, il protagonista è Giuseppe Esposito: «... dice dobbiamo sparare ad un ragazzo... abbiamo combinato un macello... intanto ci hanno sparato addosso... lo sai che ci hanno sparato addosso?... se mi prendevano anche in una gamba io gli tiravo una bomba».

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