Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sostegno a famiglie e imprese a Messina, De Luca: "Comune può già anticipare liquidità"

Il Comune di Messina ha varato delle nuove misure economiche per il sostegno alle famiglie e al mondo delle imprese per far fronte all'emergenza del coronavirus. Il sindaco, Cateno De Luca, ha spiegato questi provvedimenti in diretta su Rtp, sulla Gazzettadelsud.it e sulla pagina Facebook della Gazzetta del Sud.

"Conte è un ottimo comunicatore, mi ritrovo pero' da ieri sera gente dietro la porta che vuole i soldi. E' arrivato il momento di chiarire il 'gioco delle tre carte' come funziona in relazione al vero problema che stiamo avendo", ha detto De Luca.

"Nei nostri conti correnti abbiamo quasi 60 milioni, di cui buona parte cassa corrente e una buona parte fondi vincolati che in termini di cassa cadono. Io ho liquidità e in più posso andare in 60 milioni di scopertura di conto corrente. Il Comune di Messina ha 120 milioni di cash di cui 80-90 da utilizzare domani, gli altri chiederemo di togliere vincoli. A Conte dico che visto che non hanno cassa, basta fare una norma che dice ai Comuni che i fondi che hanno possono utilizzarli e anticiparli", dice De Luca rivolgendosi al premier. "L'amministrazione è una cosa, la politica è un'altra. Le guerre si vincono con una sana e lungimirante amministrazione".

"Tutti i miliardi di cui parla il premier saranno azioni da mettere in pratica tra qualche mese, per un mese ci sono solo illusioni e annunci. A Messina c'è però chi ci sta pensando. Senza soldi non si canta messa, non è una battuta", ha tuonato De Luca.

"Ad oggi le gare fatte da Consip non hanno portato alla consegna di ciò che è stato commissionato. I respiratori arriveranno dopo che sarà finita l'emergenza e quindi conteremo i morti. Senza i respiratori le sale di terapia intensiva non si possono allestire. Ovvio che siamo all'assurdo", ha sottolineato il sindaco di Messina.

"I soldi non spesi, anche per la nostra deficienza, devono rimanere qui per le nostre emergenze. E' una realtà delle cose. Ognuno deve essere messo in condizioni di usare i propri soldi", ha aggiunto. "A Conte dico che per qualsiasi 'consiglio pratico' sono a disposizione come modesto sindaco di provincia".

"Questa situazione di emergenza, secondo la mia previsione, credo si chiuderà ad aprile, a maggio sarà discendente. Si riparte, se siamo bravi, se stiamo a casa e se forniamo i presidi sanitari, se la finiamo di andare nei supermercati, o andremo oltre. Questo è il quadro. Ci vogliono 50 miliardi al mese per reggere tutto. Diate le responsabilità ai sindaci. Se sbagliamo ci condannino. Dobbiamo essere soggetti attuatori", ha aggiunto De Luca.

"Con i 4,3 miliardi si creano ulteriori illusioni. Basta conferenze, fanno solo danno. Quando ci sono i soldi da trasferire si fanno le conferenze. I soldi dei Comuni sono destinati alla emergenza. Cosi ci si pavoneggia sulla nostra pelle. I sindaci dove sono?", ha detto De Luca.

"I 100 milioni dalla Regione Siciliana? La delibera non esiste, non mi è stata data.  Dobbiamo pensare ai 'nuovi poveri' creati dal Coronavirus. Sono gli imprenditori che chiudono, le Partite Iva, i liberi professionisti che non stanno incassano, hanno famiglia. Con 600 euro un titolare di un bar cosa se ne fa? Ci sono altre spese, cambiali o altro. La gente sta vivendo un dramma. Ora non guadagnano e devono pagare tante cose. Non devo garantire a questa gente? Preparerò  una autocertificazione dove si dichiara, sotto la propria responsabilità, che non si è in condizione di sfamare le famiglie e ha bisogno. I nuovi poveri non si possono identificare con l'Isee", ha detto il primo cittadino di Messina.

"Siamo nelle mani di nessuno. Noi a differenza di altri territori, come la Cina, non abbiamo nè logica, né strumenti che invece li' hanno applicato. Si tratta di buonsenso, che impone a questi uomini di Stato di togliersi la maschera della paura di prendere il fuoco con le mani e farlo, rischiare in prima persona, chi ha la responsabilità di tante vite umane deve fare questo. Concludo: se non parte il pacchetto di deroghe e tutti siamo nelle condizioni di essere soggetti attuatori, questa diventa una guerra inutile, cosi' ci stimo ammazzando con le nostre mani. Questi sono i fatti che ci stanno portando al collasso", ha chiuso De Luca.

 

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia