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Ermal Meta a Sant'Agata e Letojanni, storia di un bimbo salvato dalla musica

Ci sono persone che regalano emozioni. E fanno vibrare le corde più profonde dell'anima. Il cantautore albanese Ermal Meta, classe 1981, ha incantato Letojanni e Sant'Agata di Militello, lasciando traccia delle sue note suonate e della sua voce melodica, ma soprattutto della sua nuova veste da scrittore, sancita con "Domani e per sempre", edito da Nave di Teseo. E nelle pagine bianche, scorre viva l'Albania del secondo '900. E scorrono gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e di quello che è avvenuto dopo. La Guerra Fredda che ha gelato popoli e nazioni. Per troppo tempo. E la sinossi coinvolge, perché a Rragam, un piccolo villaggio a Nord dell'Albania, un bambino di 7 anni guarda il mondo fuori con aria di preoccupazione, rifugiandosi sotto le ali del nonno e di un personaggio che si rivelerà per lui fondamentale, mentre i suoi genitori combattono per la tanto agognata libertà.

E qui, esplode l'alter ego di Ermal. E quel piccolo trova rifugio potente nella musica. La dedica, a coloro che hanno trovato "l'inizio nella fine e la musica nella guerra". Un messaggio che torna attuale, pensando alla guerra in Ucraina e a tutte quelle che scoppiano quotidianamente e a cui ci siamo tristemente abituati. L'artista di Fier ha presentato sabato il suo libro a Sant'Agata Militello, al "Liscìa Fest". Domenica, invece, è stata la volta di Letojanni. Meta ha cantato i suoi più grandi successi, da "Piccola anima", a "Vietato morire", da "Un milione di cose da dirti" a "Ragazza paradiso", fino a "Dall'alba al tramonto" e "M'innamoro ancora". E poi "Non mi avete fatto niente", con cui ha vinto il Festival di Sanremo del 2018 assieme a Fabrizio Moro e che ha visto questo duo emozionantissimo arrivare quinto all'Eurovision. Un brano, anche questo, che richiama gli orrori della guerra. E l'infanzia rubata a tanti bimbi innocenti.

(video Carola Devardo)

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