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Due messinesi a Wembley: "Per gli inglesi siamo immigrati, la rivincita". Jorginho con la bandiera Messina

Ersilia Calabrò e Andrea Di Pietro, vivono e lavorano a Londra rispettivamente da 6 e 10 anni. Hanno assistito a tutte le gare degli azzurri disputate a Wembley come una sorta di talismano per la nazionale di Mancini. E loro stessi spiegano il perché in questa intervista rilasciata a Salvatore De Maria il giorno dopo la finale. Simpatico il retroscena legato alla bandiera con il tricolore e la scritta "Messina" lanciata in campo e raccolta da Jorginho.

"Vi porto da Me con Me. Ho sognato tanto di esserci per questa finale e da messinese quale sono, ho subito pensato alla Gazzetta del Sud e alla mia città. A Wembley Messina c'è". Così Ersilia Calabrò da Londra, città in cui vive, ha portato il suo Stretto nel mare di Wembley. E, dopo aver sventolato il suo personale tricolore, è riuscita anche a metterlo infatti nelle mani di Jorginho quando già era campione d'Europa. Ecco le immagini della "consegna".

E poi aggiunge: "C’era uno stadio stracolmo di inglesi che si sentivano la vittoria in mano, che ci cantavano in faccia e che ci deridevano. Convinti e prepotenti. E poi c’eravamo noi, pochissimi italiani uniti che cantavamo con tutto il cuore, noi che ci abbiamo sperato e sognato fino alla fine. Gli inglesi non ci davano due lire. È stato bello poter dare loro una lezione, che con i soldi puoi anche comprare tutti i posti allo stadio e il tifo, ma la vittoria, quella NO. E alla fine la storia la conoscete. Abbiamo Vinto".

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