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Dieci anni senza Franco Bonardelli, che scrutava l’anima degli scrittori

Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di una delle più luminose firme del nostro giornalismo culturale, quella di Francesco Bonardelli, indimenticato critico, opinionista e cronista della “Gazzetta del Sud”. Nell’ambito dell’anniversario si è tenuto un incontro in streaming andato in onda sui profili Facebok e YouTube del sito “Suggestioni Press” curato da Marco Bonardelli, che ha moderato (insieme alla vedova Maria Gabriella) l’iniziativa dal titolo evocativo di “Viaggi nel pensiero”.

Una sinfonia di testimonianze, di ricordi condivisi, di “eredità di affetti” hanno scandito l’incontro incentrato sullo sguardo poliedrico e sempre profondo di Franco Bonardelli. Giornalista dalla formazione letteraria di stampo francese” e “continiana”, attento alle sfumature sociologiche e filologiche, autentico “lettore di anime”, capace di leggere dentro e oltre il testo, ma anche di animare il dibattito culturale, di narrare gli eventi culturali cittadini, di organizzare mostre, di descrivere luci e ombre del nostro divenire quotidiano sia sulle pagine del giornale che alla RTP. Indimenticabili i suoi dialoghi letterari in alcune librerie cittadine: un autentico originale format che superava gli steccati tradizionali delle presentazioni per avvicinare gli autori al pubblico.

“Quando nel 2006 ho presentato il mio primo romanzo, Picciridda, ho capito di avere di fronte un intellettuale dalla grande apertura mentale, libero, dalla notevole capacità di accoglienza e di elevato spessore culturale”, ha rilevato Catena Fiorello. Lo scrittore messinese Ignazio Pandolfo ha parlato di “struggente ricordo e incompiuto” per un critico come Franco capace di volare alto e di esprimere semplicità e linearità, una figura simbolo di quella illuminata Messina intellettuale che ha perso di recente anche Sergio Palumbo e Giulio Santoro.

Il direttore responsabile della “Gazzetta del Sud” Alessandro Notarstefano, che ha condiviso dagli esordi l’attività giornalistica e letteraria di Bonardelli, ha messo in rilievo la passione per il libro del critico, attento bibliofilo, il “rapporto inesauribile” con la scrittura, la sua capacità di evidenziare la “fatica” dello scrivere in modo accessibile e su più livelli.

Il libraio Salvo Trimarchi ha parlato della forza della condivisione come elemento forte della sua personalità, mentre il direttore editoriale della “Gazzetta” Lino Morgante, l’ex provveditore Gustavo Ricevuto e il presidente dell’Ente Teatro Orazio Miloro si sono soffermati sull’impegno di Bonardelli come preside, un impegno vissuto da autentico ”sacerdote” della scuola, sempre attento alle esigenze dei ragazzi, sempre rispettoso dell’istituzione vissuta con rispetto e modernità. Durante l’incontro hanno inviato videomessaggi anche lo scrittore Domenico Cacopardo e gli amici e colleghi Nino Genovese e Ignazio Vasta, che hanno parlato del rapporto tra Franco dal “sorriso aperto” e il cinema.

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