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Cronaca nera, Messina in un anno. Tante giovani viste spezzate in incidenti stradali

La passione per lo sport come denominatore comune. Non si conoscevano Giuseppe ed Abou e nemmeno immaginavano che un giorno qualcuno li avrebbe accostati. Così distanti ma anche così vicini. Uno viveva a Barcellona, il suo regno i tornanti dei monti peloritani da sfidare in bicicletta, l’altro a Roccalumera calcava i campetti di calcio della jonica. Uguali a tanti loro coetanei e con un destino tragico ad unirli. Giuseppe ed Abou, entrambi 17enni, sono le più giovani vittime della mattanza che si è consumata nel 2021 sulle strade messinesi. Giuseppe Milone dietro una curva ha trovato ad attenderlo la morte. Il pomeriggio del 23 febbraio era uscito in bici, come tante altre volte, per un allenamento. Faceva parte da “stagista” del Team Nibali, quello che lo Squalo dello Stretto ha voluto per crescere i migliori talenti. Sognava di diventare professionista e aveva già vinto corse importanti. Ma quel pomeriggio entrò in un cantiere di Gualtieri Sicaminò dove erano in corso dei lavori. Giuseppe non si accorse di nulla. La bici si schiantò contro un camion che faceva retromarcia. La corsa del Re dell’Etna, com’era soprannominato, si concluse su quella strada sterrata. Al funerale tanti amici, i compagni di squadra e quelli dell’istituto Copernico di Barcellona. Abou invece sognava di fare il calciatore. Il suo idolo Lionel Messi, la maglia numero dieci una seconda pelle. Era nato in Costa d’Avorio, alle spalle una storia difficile. Poi l’affido ad una famiglia di Roccalumera, la scuola, il calcio. La notte del 6 giugno a Taormina Abou si è schiantato col suo scooter contro un muretto, volando nel costone sottostante. Per recuperarlo i Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare tutta la notte. Lo hanno trovato, grazie ai droni, 190 metri a valle della via Roma. Trasportato al Policlinico di Catania è morto il 27 settembre. La famiglia, gli amici , il calcio, Lionel Messi tutto cancellato in un colpo solo. Giuseppe e Abou, così lontani ma così vicini. Due ragazzini con la voglia di vivere che gli scoppiava addosso, con lo sport nel cuore ed un destino crudele ad attenderli.

Tante giovani viste spezzate

Ma l’elenco dei giovani morti quest’anno è interminabile. La sera del 26 marzo muore in un incidente sul viadotto Tarantonio dell’autostrada Messina Palermo il bersagliere 22enne Riccardo Maestrale di Milazzo. Con il fratello Francesco si era fermato a prestare soccorso agli occupanti di una Toyota investita da un TIR. Vengono falciato da una Ford Eco Sport. Riccardo muore subito, Francesco viene ferito in modo grave. Il 21 aprile ad Archi è la volta del 30enne Alessandro Maimone di Milazzo che va a sbattere contro un muro con la sua Panda. Il 3 giugno  intorno all'1 di notte, sulla scorrimento veloce che collega il centro di Patti con i caselli autostradali, l’auto condotta dalla 29enne Marika Buttò vola dal viadotto forse per un colpo di sonno. Marika, che stava rincasando dopo aver lavorato in un locale di Patti Marina, muore sul colpo. Un altro giovanissimo a perdere la vita in strada è il 20enne Kevin Costantino. Accade all’incrocio fra Bonino, e via Bonsignore. Il ragazzo, in sella a un SH 300, si è violentemente scontrato con una Opel Mokka e, dopo l’impatto, è andato a sbattere sulla vettura del tram in sosta alla fermata Gazzi. Muore subito dopo l’arrivo al Policlinico. Due giorni dopo allo svincolo di S. Filippo il 34enne Carmelo bonaccorso si schianta con lo scooter contro il guard rail e muore sul colpo. Il 17 ottobre tornano le morti del sabato sera. Dopo una notte trascorsa con gli amici nella discoteca la Giara di Taormina muoiono due messinesi Roberto Spadaro 32 anni e Antonio Russo 35. La loro Panda si schianta contro un palo nella galleria Monte Tauro vicino al parcheggio Lumbi. Ancora due giovani vittime questa volta a Lipari. La notte del 24 ottobre una Renault Clio con 5 giovani esce di strada e sbatte contro un albero. Muore sul colpo la 29enne estetista Desirèè Villani. Il conducente, Bart Giardina, 27 anni si arrenderà il 29 novembre al Civico di Palermo.

La morte di Olga Cancellieri

Molta impressione in città per la morte dell’avvocato 46enne Olga Cancellieri. All'incrocio tra via del Vespro e via Centonze, col suo scooter si scontra con una moto Ducati. La donna batte violentemente la testa sull’asfalto. Morirà poco dopo. Esplodono le polemiche per presunti ritardi nei soccorsi da parte del 118. A messina arrivano anche gli ispettori del Ministero. Olga Cancellieri era molto conosciuta, esponente di Addiopizzo, già consigliera della decima circoscrizione e responsabile delle politiche femminili dei DS.

Il 2021 non ci ha risparmiato nemmeno la tragedia delle morti bianche. Il 24 febbraio sulla nave Elio di Caronte Tourist muore il nostromo Gaetano Puleo, 61 anni. Durante le fasi di attracco del traghetto al molo Norimberga Puleo viene centrato da una cima che si sarebbe staccata all'improvviso. Il nostromo finisce in mare e per lui non c’è niente da fare. Il 10 ottobre a Milazzo muore, dopo tre giorni di agonia, Antonio Santamaria, operaio di 54 anni precipitato dal tetto di un immobile in via Due Bagli durante dei lavori di manutenzione. 48 ore dopo un’altra tragedia si consuma nel cantiere del viadotto Ritiro. L’operaio della Toto Costruzioni Salvatore Ada, 55 anni muore schiacciato da un new jersey di cemento armato dal peso di 4 tonnellate scivolato da un camion. E sempre in tema di incidenti sul lavoro l’anno si era aperto con gli arresti per l’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio di Barcellona del 20 novembre 2019 che costò la vita alla moglie del titolare e a quattro operai. Finiscono agli arresti domiciliari il titolare della fabbrica, Vito Costa, 73 anni, e i responsabili della ditta che stavano eseguendo lavori di ristrutturazione, Corrado e Antonino Bagnato, padre e figlio, 65 e 38 anni, titolari della “Bottega del ferro”. Secondo l’accusa a provocare l’inferno fu una scintilla partita da una saldatrice. Raccapricciante la tragedia che si consuma a S. Stefano di Camastra il 29 maggio. Nella loro casa di campagna vengono trovate impiccate Mariolina Nigrelli 40 anni e la figlia Alessandra Mollica di 14. All’origine del omicidio suicidio forse il disagio della ragazzina che aveva problemi a relazionarsi con i coetanei. Difficoltà che la madre molto protettiva viveva con grande preoccupazione. La donna ha lasciato sul tavolo della cucina di casa un biglietto con la scritta «porto con me Alessandra». Il 21 giugno la Polizia arresta a Messina un 38enne per violenza sessuale. Vittime tre bambine, una delle quali sua nipote. A scoprirlo è stato il papà di una delle piccole, dopo aver letto una chat sul telefonino della figlia, dalla quale si evincevano attenzioni sessuali da parte dello zio. Se possibile ancor più drammatica la vicenda portata alla luce dalla Polizia Postale il 27 novembre. Viene arrestato un 55enne di Barcellona che faceva parte di un gruppo chiuso su Telegram denominato Fantasie di famiglie. L’uomo aveva rapporti sessuali con la figlia di 7 anni, la filmava e condivideva i video con altri pedofili del gruppo. Denunciata anche la moglie che sapeva ma non interveniva.

Un solo omicidio

Il 2021 si è chiuso con un solo omicidio a Messina, quello della 68enne clochard palermitana Concetta Gioè. La donna viene accoltellata a morte la notte dell’11 settembre sulla scalinata laterale della chiesa di S. Caterina. L’assassino le porta via la borsa poi trovata nei pressi della stazione ferroviaria. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza incastrano il senzatetto Pietro Miduri, 70 anni di Augusta che viene arrestato per omicidio volontario. Nella lotta alla criminalità organizzata si segnalano alcune operazioni antidroga.

Operazioni

La Market Place il 4 maggio porta all’arresto di 39 persone per lo spaccio di droga a Giostra. Tre gruppi collaboravano strettamente Le redini del primo erano in mano a Paolo Arrigo. È ritenuto dagli inquirenti «capo, costitutore e direttore», mentre Vittorio Stracuzzi «organizzatore dell’attività di spaccio all’interno della palazzina “C” del complesso Iacp di via Seminario Estivo. Analogo il ruolo rivestito da Girolamo Stracuzzi, ma dall’interno 26 dell’edificio. Il 16 luglio scatta l’operazione Drug Express. Polizia e Guardia di Finanza arrestano 9 persone affiliate ad un’organizzazione con base a Milazzo. Oltre a riversare fiumi di droga nella provincia tirrenica il gruppo aveva progettato un raid contro la caserma di Milazzo delle Fiamme Gialle per far saltare i mezzi di servizio con la benzina ma soprattutto un attentato nei confronti di un finanziere che aveva osato controllare in strada alcuni affiliati. Il 9 aprile è la volta dell’imponente operazione Provinciale che sgomina le organizzazioni che gestiscono le attività illecite nel quartiere. 33 gli arresti di soggetti affiliati ai tre i gruppi alleati capeggiati da Giovanni Lo Duca, boss storico di Provinciale, Giovanni De Luca e Salvatore Sparacio che agiva a Fondo Pugliatti. Dai videogiochi illegali, alle estorsioni, spaccio di droga tutto passava dall’organizzazione che gestiva anche pacchetti di voti. Arrestata anche Stefania Sparacio, figlia di Salvatore per intestazione fittizia di beni. Le vengono sequestrati tre noti ritrovi della movida che solo formalmente erano a lei intestati ma di proprietà del padre.

Sequestro beni

Ma in tema di sequestri di beni il più imponente è quello compiuto il 16 dicembre per un valore di 100 milioni di euro, all'imprenditore messinese Giuseppe Busacca che ha costruito il suo impero economico attorno alle cooperative di assistenza ad anziani e disabili. L'accusa è di avere reinvestito soldi illeciti provenienti dal clan mafioso di Barcellona. Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di prevenzione di Tribunale di Messina riguarda diverse società cooperative sociali ed aziende agricolo-faunistiche, locali di pubblico intrattenimento, hotel e immobili. Il maxisequestro nasce dall'indagine Gotha 7 che portò all'arresto e poi alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa dell'infermiere Santo Napoli, ex consigliere comunale di Milazzo, ritenuto vicino ai clan dei barcellonesi. L'inchiesta accertò i rapporti tra Napoli e l'imprenditore messinese, il 64enne Giuseppe Busacca, soci nella gestione di diverse discoteche. Il maxisequestro riguarda noti locali di pubblico intrattenimento, hotel, immobili, diverse società cooperative sociali ed aziende agricolo-faunistiche. Le compagini societarie destinatarie del provvedimento di sequestro avrebbero percepito circa 500mila euro di finanziamenti pubblici erogati dallo stato.

L'anno di conclude con un vero colpo basso per quanti credono ancora nelle istituzioni. Il comandante della Polizia metropolitana di Messina Antonio Triolo, ed altre sei persone, vengono arrestate dai Carabinieri in un'inchiesta sull'assegnazione dei servizi per il ripristino delle strade dopo gli incidenti. Ai domiciliari anche il comandante della Polizia Municipale di Letojanni Alessandro Molteni e la figlia elisa, l'ispettore Santo Triglia anche lui in servizio a Letojanni e la moglie Gaetano Cardile. Secondo l'accusa erano Molteni e Triglia gli ideatori del sistema mediante la creazione della società che in poco tempo avrebbe sbaragliato il campo nella zona di Letojanni. Triolo è accusato anche di redigere moduli falsi per consentire la liquidazione dei costi d’intervento. In cambio avrebbe ottenuto piccoli regali come una macchinetta del caffè, un telefono cellulare, mobili per l’ufficio ma anche la promessa dell’assunzione della figlia.

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