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Da Milazzo a Sanremo Junior, ecco Davide Patti: voce che incanta e piedi per terra

Il ragazzino di 13 anni che ha vinto Sanremo Junior 2021 e che rappresenterà l’Italia nella finalissima mondiale

Ha vinto Sanremo junior 2021 sbaragliando la concorrenza nella finale nazionale e rappresenterà l'Italia nella finalissima mondiale. Il giovanissimo cantante Davide Patti ha 13 anni, un talento smisurato e una passione per il canto e per la musica nata quasi per una vocazione naturale.  «Da piccolo – racconta Davide – mi hanno riempito di chitarre e microfoni giocattolo e i miei genitori sono stati bravi a capire che amavo immensamente cantare. Ora seguo i big Beyoncé, Ariana Grande e Lady Gaga e a oggi dico che mi piacerebbe assomigliare a Marco Mengoni. Anche se Giorgia resta nel mio cuore. Per me è il massimo».

Arriva mamma Claudia, però, sua prima supporter, a mettere ordine tra i pensieri del giovane stoppando i momenti salienti del suo percorso e arrivando alle prime passeggiate in carrozzina: « Ricordo come se fosse ieri le prime processioni, non capivo perché volesse seguire il Santo e arrivai a pensare che era la banda che lo attirasse così tanto, ma poi l' arcano si svelò e lo iscrissi a 7 anni alla scuola di canto ».

Gli studi, fondamentali, e il canto coltivato insieme alla chitarra, sia classica che acustica: «Da allora non mi sono più fermato, e adesso ho la fortuna di avere insegnanti speciali che mi supportano in questo percorso, – continua Davide – Rosaria Conte, la stessa maestra del tenore Alberto Urso, un grande talento della nostra terra che ha portato alto il nome della Sicilia, e Marco Vito, mio vocal coach che incontro una volta al mese, che considero il mio fratello maggiore e che mi dà davvero la carica spronandomi a dare il meglio».

E proprio il gioiosano Vito, che ha trionfato ad Amici da direttore d' Orchestra lo stesso anno che si è aggiudicato il gradino più alto del podio il nostro concittadino Alberto Urso, ha raccomandato al piccolo Davide di curare la presenza scenica, che sembra quasi impresa titanica scorgendo la timidezza del giovane talento, che però ha una sorta di arma vincente e riesce a tirarla fuori al momento del bisogno: «Sono davvero timidissimo. Ma appena salgo sul palco riesco a trasformarmi, un po'come i supereroi, e il pubblico davanti a me non mi blocca. Paradossalmente mi imbarazza di più cantare per i miei parenti a casa. In quel momento vedo solo me e la mia voce. Me e ciò che mi piace fare di più al mondo: far vibrare le corde vocali. E il repertorio è assai vasto. Da Bocelli a Massimo Ranieri, arrivando a Noemi».

Singolare il fatto che Sanremo junior gli sia stato consigliato dal maestro Enzo Campagnoli, direttore di orchestra di Orietta Berti all' ultima edizione del Festival della canzone italiana: «La cosa è assai curiosa perché io – precisa mamma Claudia – da grande fan di Orietta Berti l' ho seguita tifando per lei. E tramite i social ho interloquito proprio con Campagnoli che vedendo qualche video di Davide mi ha prospettato questa idea che abbiamo preso in considerazione con grande entusiasmo».

Sanremo Junior è l’unico concorso internazionale di canto, per concorrenti di età compresa tra i 6 e i 15 anni, avallato con il Patrocinio Ufficiale del Comune di Sanremo, e Davide, con I know where I’ve been (tratta dal musical Hairspray) ha convinto la giuria presieduta dal cantautore Franco Fasano: «Devo dire che non mi aspettavo di vincere ma sono davvero orgoglioso di rappresentare l'Italia alla finale mondiale che si terrà in autunno, ad ottobre, all' Ariston. – aggiunge il ragazzo milazzese pensando al momento clou –. Sarà una bella sfida e sono sicuro che sarà un'esperienza bellissima indipendentemente dal risultato».

E intanto il piccolo, studente modello, che svetta con i suoi 10 in tutte le materie pensa agli esami. «La scuola per me è importantissima – conclude il giovane – e ci tengo sempre a dare il massimo. Amo tutte le materie ma le lingue restano le mie preferite e per questo il prossimo anno, archiviato il mio bellissimo percorso alla Luigi Rizzo, continuerò a studiare lingue». E di sicuro, indipendentemente dalla traiettoria che prenderà la sua vita, la musica resterà un grande amore che coltiverà. E un domani, ai suoi amici, potrà dire: «Ma sai che a 13 anni sono stato all' Ariston...».

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