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Il "trionfo" di Taormina ai Golden Globes con White Lotus: Sicilia bella ma stereotipata

Da mesi si respira un’aria a stelle e strisce sul corso di Taormina, con un boom inatteso e fuori stagione di turisti americani, a caccia di un pezzo di cannolo e dolce vita. Il merito è della serie tv «White Lotus» (in programmazione su Sky e in streaming su Now), la cui seconda stagione è stata girata interamente in Sicilia, proprio a Taormina – ma non solo – rilanciando il mito dell’isola e delle sue bellezze, pur se abbondando (forse davvero troopo...) con gli stereotipi. E così, dopo il successo della prima stagione, «White Lotus» ha sbancato daccapo ai Golden Globes, premiato come miglior miniserie drammatica, ottenendo anche il premio per la migliore attrice non protagonista, assegnato alla 61enne Jennifer Coolidge per il personaggi di Tanya, icona autoironica della donna ricca e un po’ cafona.
Un vero e proprio «The White Lotus effect» – formula coniata nientemeno che dal New York Times – con un boom di prenotazioni del 50% da Oltreoceano, elogiando l’effetto della serie scritta e diretta da Mark White e prodotta dalla HBO, ambientata fra le suite e gli ambienti lussuosi del Four Seasons San Domenico Palace. Difatti, in testa alle richieste dei turisti ci sono le sue suite speciali, intitolate all’Etna, al Teatro o alla Principessa Cecilia di Grecia e Danimarca, che soggiornò al San Domenico Palace nel 1906.
Nel cast internazionale spicca il premio Oscar F. Murray Abraham, nel ruolo di Bern Di Grasso, agiato capofamiglia tornato sull’isola – in compagnia di figlio sessodipendente (Michael Imperioli) e nipote nativodigitale e un po’ imbranato (Adam DiMarco) – per ritrovare le proprie origini, lanciandosi in un tour delle location de «Il Padrino», fra dialetto locale e luoghi d’ancestrale bellezza, rilanciando un “turismo da serie tv”, come avvenuto in passato con il Commissario Montalbano. Un po’ sopra le righe il ruolo delle due ragazze catanesi – interpretate da Beatrice Grannò (Mia) e Simona Tabasco (Lucia) – , escort ilari e disinibite, a caccia di riscatto sociale.
Prodotto vincente non si cambia. Sia la prima che la seconda stagione seguono le vicissitudini e i capricci di un manipolo di ricchi (c’è anche il fascinoso Theo James che esibisce... la tartaruga) in vacanza fra tradimenti e litigi, inganni e colpi di scena, giocando con il black humour e un filone di mistero ma qui la vera protagonista è certamente la Sicilia, con un “effetto wow” prorompente sullo schermo: ecco sfilare il barocco di Noto, la spiaggia di Cefalù, il Teatro Greco di Taormina, le ville di Palermo, fra affreschi, piscine e… maschi siciliani, con sfoggio di muscoli, coppole e dialetto. E diciamolo, col merito d’aver sottolineato una bellezza che noi meridionali diamo troppo spesso per scontata.
Menzione speciale per il Teatro Massimo di Palermo e il Bellini di Catania, per le scene in cui Tanya va a vedere una «Madama Butterfly» di cui... capisce davvero poco. L’altra grande vincitrice è certo l’attrice Sabrina Impacciatore che, dopo molti ruoli da comprimaria, nella serie interpreta Valentina, la direttrice dell’hotel, e grazie al successo di pubblico è approdata ai maggiori show oltreoceano ed è in lizza per il prestigioso SAG Award.

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