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A Messina il cinema inclusivo è realtà: dall'autunno all'Apollo più titoli e più sale

"Una sperimentazione che ha funzionato. Il Comune, anche con l'assessorato alle Politiche sociali, l'ha apprezzata e sono convinto che troveremo il modo per proseguire nella strutturazione di un servizio che sta andando bene e che, come ho potuto constatare, rasserena bambini e famiglie". Nelle parole del sindaco di Messina Federico Basile sono riposte tutte le aspettative della vastissima platea che si è ritrovata coesa accanto a "Nel blu dipinto di blu - Autism friendly screening", la prima rassegna di cinema inclusivo realizzata alla Multisala Apollo grazie all'impegno della responsabile Loredana Polizzi, presidente di Apollo Spazio Arte, Marco Bonanno, presidente dell'associazione Bambini Speciali, e Angela Rizzo, responsabile regionale Servizi Sociali di CittadinanzAttiva.

L'iniziativa è stata sostenuta dalla Fondazione Bonino Pulejo e da Anpit (Associazione Nazionale Imprese Terziario) con il supporto del Comune, dell'Asp, del Policlinico, dell'Università, dell'IRIB Cnr, dell'IRCCS Neurolesi Bonino Pulejo e la condivisione di numerose realtà messinesi legate al mondo delle fragilità, tra ambito professionale, volontariato e servizi sociali.

L'ultima delle tre proiezioni programmate, con il cartone "La Gabbianella e il Gatto", ha visto insieme all'Apollo famiglie, terapiste, rappresentanti istituzionali, sindacali, del mondo culturale, e anche il sindaco Basile, che aveva presenziato alla conferenza stampa di presentazione e che ha sottolineato l'impegno dell'Amministrazione - con in prima linea l'assessora ai Servizi sociali Alessandra Calafiore - nel creare una rete di servizi e strutture a supporto delle patologie da spettro autistico, ma non solo. A nord i percorsi si concentrano sul polo di Mortelle - negli edifici dell'ex istituto di accoglienza estiva per bambini voluto dai benefattori messinesi Bosurgi-Caneva e poi concessi dal Comune - dove già è fruttuosamente operativo il progetto Inter Pares dell'IRIB Cnr per la ricerca e il trattamento innovativo dell'autismo, e dove si sta lavorando assieme all'Asp, al Policlinico e al Neurolesi, che nello stesso complesso ha una sua sede progettuale, per la realizzazione di un centro diurno da offrire a pazienti e famiglie: una struttura essenziale per la piena inclusione, anche in attuazione delle previsioni normative sulla disabilità, di cui però la città di Messina non è ancora riuscita a dotarsi. Al centro invece si punta attraverso la Città Metropolitana sul compendio immobiliare dell'ex Città del Ragazzo, oggetto di finanziamenti PNRR per la creazione di una "cittadella dell'accoglienza. "L'idea di creare un progetto mirato che passi dal cinema ma anche da altri ambienti quotidiani, come ad esempio il supermercato, e luoghi in cui tutti si devono sentire accolti è in programma - ribadisce Basile - L'Istituto Marino di Mortelle è già un punto di riferimento, che deve incentivare i progetti. Le risorse sono l'ultimo dei problemi, importante è invece capire come creare un calendario che possa consentire a tutti tante attività, e non solo il cinema".

"Abbiamo un grandissimo bisogno di sostegno per portare avanti questo progetto, del quale siamo orgogliosi ma che ovviamente comporta impegni e spese - sottolinea Polizzi - Vogliamo aprire tutte le sale offrendo titoli per ragazzi più grandi, e anche i film della programmazione in corso, ciò per dare un servizio migliore alle persone con difficoltà, ma per offrire una occasione che possa davvero essere interessante per tutti. Quindi occorre che il pubblico ci sostenga con la sua presenza riempiendo le sale, ma anche che le istituzioni ci supportino e facciano la loro parte: noi abbiamo dimostrato che si può fare". La rassegna, che per la prima edizione ha proposto tre film di animazione, ha previsto l'ingresso gratuito per bambini con disabilità (agevolazione prevista tra quelle concesse dalla legge 104), mentre per tutti gli altri partecipanti è stato previsto un accesso agevolato con biglietto a 5 euro. Il progetto è stato anche illustrato all'assessora regionale al Turismo e Spettacolo Elvira Amata, al fine di poterlo esportare in altre città siciliane.

Le proiezioni si sono svolte in ambiente agevolato, con luci accese, volume più basso, sottotitoli, libertà di movimento e di portare cibo da casa. Una condizione di comfort assoluto, particolarmente apprezzata non solo a beneficio di bambine e bambini con autismo, ma anche da coloro che presentavano altre difficoltà, rappresentando in generale una situazione di flessibilità utile specie quando ci sono bambini piccoli. Tra l'altro, alcune scuole hanno già fatto richieste di proiezioni mattutine in modalità friendly screening, per consentire alle scolaresche di condividere e apprezzare al meglio lo spettacolo cinematografico, a prescindere da condizioni di disabilità o meno. E proprio questo è il principale obiettivo del progetto: creare momenti di inclusione e condivisione senza barriere.

"Siamo veramente soddisfatti dei risultati - commenta Bonanno - è un progetto che serve a noi genitori, alle famiglie di bambini con disabilità che non hanno molte occasioni d'incontro, e faremo di tutto per portarlo avanti. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, mettendoci la faccia e uscendo fuori da casa per condividere un momento bello con altre persone". "Racconto solo un episodio simbolico - aggiunge Rizzo - Una mamma ci ha voluto portare un piccolo dono, esprimendo la gratitudine per avere avuto la possibilità di vivere con il figlio dei momenti di serenità: questo ci riempie il cuore e ci dà la forza per andare avanti".

Presente all'ultima proiezione, assieme al figlio Leonardo, anche Marilena Briguglio, neuropsichiatra infantile del Policlinico e responsabile de "Il Brucaliffo - Percorso Autismo" dell'AOU: "La vera inclusione è nella normalità - sottolinea, mentre accanto a lei il piccolo Antonino sorride felice - ed è proprio in questo spirito che si è sviluppato questo meraviglioso progetto. Per me è stata un'esperienza unica, che deve proseguire... Vedere tanti dei bambini che seguo, assieme alle loro famiglie in un contesto di divertimento e spensieratezza, lontani dalle sale di attesa di un ospedale è per me e per loro una gioia immensa... Mi auguro che questo progetto possa avere una continuità".

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