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Messina, in estate l’avvio dei lavori in tre licei: riparte la caccia ad aule alternative

Dopo il “caso” Cannizzaro Galatti, cantieri al Seguenza, al Maurolico e all’Archimede

Fra un paio di settimane scatteranno le gare, e a ottobre partiranno i lavori. Inizia un biennio complesso per tre fra le più grandi scuole della città. Seguenza, Maurolico e Archimede saranno cantieri per almeno 18 mesi perché sono stati programmati dei lavori di ristrutturazione che le renderanno parzialmente inutilizzabili. Per fortuna non sarà necessario trovare spazi alternativi per tutte le oltre 150 classi dei tre licei, ma un trasferimento parziale, quello sì, sarà necessario.

I preparativi

Ma prima ci sono ancora da definire una serie di passaggi importanti. Palazzo dei Leoni, che ha ottenuto, i finanziamenti attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza, avrebbe dovuto individuare entro settembre l’operatore economico incaricato della fase conclusiva di progettazione e della realizzazione vera e propria delle opere. Ma questo “step” sarà raggiunto molto prima perché le gare, una per ciascuna delle tre scuole, saranno bandite fra pochi giorni. Se ne occuperà l’Urega e nei 15 giorni successivi (al massimo 30), a conclusione del tempo a disposizione per le candidature, si dovrebbero conoscere le aziende incaricate. Palazzo dei leoni, e in particolare l’ufficio guidato da Biagio Privitera, ha preparato i progetti di fattibilità tecnico economico che, in un paio di mesi, dovranno essere trasformati in esecutivi e quindi nel cantiere vero e proprio.

I tempi e le alternative

La media degli interventi è d 18 mesi, ma ci sono scuole, come l’Archimede, per le quali si potrebbe arrivare a due anni di cantierizzazione.
E visto che fra settembre e ottobre partiranno i primi lavori, è chiaro che il prossimi anno scolastico inizierà ad handicap per queste tre scuole. Il piano dei lavori e quello della sicurezza, e ancor prima il bando di gara, dovranno tenere conto della necessità di non chiudere del tutto le scuole. Le opere dovrebbero essere concentrate in ali diverse delle strutture garantendo che almeno la metà della popolazione scolastica resti nel plesso originario.

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