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Messina, Nello il geometra missionario: «Siamo ricchi solo donando»

Nello e i suoi progetti solidali in Africa. Costruiti ospedali e scuole, dal Togo alla Guinea. E ora una chiesa e un orfanotrofio

«Non riesco più a star lì, a versare lacrime per i migranti morti, anche se è inevitabile pensarci e soffrire. Ma preferisco sorridere per quelli che posso aiutare veramente. E i bambini sono fantastici». Le immagini di Cutro sono ancora vive nelle mente e nei cuori. Ma quelle vite spezzate devono spingerci a fare qualcosa, perché non è possibile annegare in un mare di indifferenza. Ne è convinto Nello Arena, classe 1960, omone dalla sensibilità disarmante, ex presidente della squadra di rugby peloritana, l' Amatori Messina, che sta portando avanti progetti solidali in Africa. Alcuni compiuti, altri entusiasmanti in cantiere da mettere in pratica.

Da geometra a missionario

«Nella vita faccio semplicemente il geometra. Nulla di particolare – racconta –, ma sono cresciuto in un parrocchia dove si sono sempre fatti viaggi verso il continente africano.  I miei mentori sono stati padre Giacomo Fazio, parroco di Gravitelli Inferiore e Angela Cardile, la “maestra d’Italia ” e “d’Africa”, che mi ha fatto comprendere che amare non costa nulla e soprattutto ti rende ricchissimo. E quindi i semi che ho ricevuto sono germogliati con grande gioia.  Prima della pandemia abbiamo realizzato in Togo, nella Casa delle Suore Canossiane, una sala operatoria maxillo -facciale, una struttura dentistica,  e tutto è nato così. Abbiamo ampliato anche una scuola secondaria, facendo una sopraelevazione, e stessa cosa  anche nel professionale di sartoria, uno dei più importanti del Centro Africa.  Dovevamo  anche sistemare un ospedale di prima accoglienza. Dopo il Covid c’è stata una battuta di arresto».

Gli incontri importanti

Poi, degli incontri importanti hanno ridato corda alla catena di amore e solidarietà ,  come quello con Marcel Haba Desiree, vice parroco di padre Schifilliti, che ha fatto scoprire una terra nuova a cui tendere una mano. «In Guinea, a Conakry – continua – abbiamo visto che dobbiamo edificare una tenda perché il disastro impera. E nelle zone limitrofe non va meglio. E i progetti che vogliamo portare avanti sono davvero tanti.  E servirebbero circa 70 mila euro. Vogliamo costruire una chiesa, un orfanotrofio per bambini dai 5 anni in su, perché al momento ne esiste solo uno per neonati. E poi vogliamo mettere in piedi un oratorio per permettere ai bambini di inarcare un sorriso tirando un calcio ad un pallone, o passandosi la palla ovale, pensando al rugby, essendo io un affezionato a questo sport».

I progetti

Ma adesso, nel breve periodo, anzi brevissimo, è possibile fare qualcosa. Infatti, Nello Arena, reduce da un viaggio  di febbraio con la associazione “Eden Onlus”, nata da poco, di cui fa parte e formata da un gruppo di amici con cui condivide il progetto tra cui Fortunato Oteri e Gianluca Portale, si commuove pensando a quei bambini numerosi, anche settanta, che vivono assiepati nella loro classe. Classi che in Italia, verrebbero ribattezzate “pollaio” e che possono contare su una sola maestra. «Ora stiamo raccogliendo indumenti, materiale scolastico, e tutto ciò che può essere utile per i bimbi. E l'obiettivo è far partire il container in agosto in modo tale che quando io sarò lì sul posto sarà arrivato tutto ciò che serve. Il punto di riferimento lì sarà la diocesi e poi noi stabiliremo il nostro quartier generale nella provincia di Nzerekore».

E chi volesse contribuire può farlo utilizzando queste coordinate bancarie: IT29DO503616501CCO631613045. Anche con un piccolissimo gesto si può diventare missionari di speranza.

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