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Messina, la speranza che supera i confini: Maria Fatima e tutte le sue... Storie

Ha scritto un libro la docente che ha istruito tanti giovani profughi

«Dalla mia esperienza si evince che il discrimine è la “conoscenza”. I ragazzi della scuola non sono più visti come stranieri dai compagni e nemmeno dai docenti. Conoscere le loro  esigenze e le loro storie personali porta sempre a eliminare le barriere e a riconoscere il nostro stato di “privilegiati”, da cui consegue la voglia di aiutare. E, comunque, ho sempre avuto proposte di aiuto spontanee che mi fanno  pensare che Messina sia una città dal grande cuore». Si chiama “Speranza senza confini. Migranti: accoglienza e integrazione”. E non è semplicemente un libro, edito dalla casa editrice zanclea Di Nicolò Edizioni, ma una affresco reale di storie raccontate da chi c'era con gli occhi, il cuore e soprattutto con le mani a tendere un aiuto ai fratelli venuti dal mare. Dando senso al vero significato del verbo “accogliere”. L'autrice è una professoressa speciale, Maria Fatima Trimarchi, già protagonista delle nostre Storie, che in questi anni è diventata una vera e propria àncora per molti giovani e che anche lontano dalla cattedra è stata ed è onnipresente. Anche se la campanella che sanciva la fine delle lezioni, e dunque del suo canonico ruolo, era già suonata, perché è in quello spazio che i suoi "miracoli" si sono concretizzati.

«Nel 2016– ricorda la docente – su proposta della mia dirigente di allora, la prof. Maria Muscherà, ho iniziato a supportare i ragazzi di nazionalità straniera dell'Antonello facendo da “mediatrice” linguistico- culturale. In seguito, mettendo insieme la disponibilità della mia scuola con l'esigenza di molti ragazzi appena arrivati di accedere all'istruzione, sono stati inseriti una ventina di studenti nei vari indirizzi. Gli effetti positivi più grandi di questo percorso, a parte i successi scolastici e a breve anche universitari, è che due di questi ragazzi sono stati adottati da due famiglie italiane e altri tre sono al momento in affido pre-adottivo. La maggior parte sono inseriti attivamente nel mondo del lavoro dove sono apprezzati e stimati. E il libro nasce da una serie di riflessioni che scrivevo per me stessa dopo gli sbarchi, a cui ho partecipato come volontaria, e dalle “storie” che ho avuto il piacere di continuare a seguire».

Il lettore farà un viaggio nella nostra storia recente rimasta viva negli occhi di molti e troverà non solo un'opera “letteraria” in senso stretto, come rimarca Fatima, ma la cronaca, emozionata e empatica di un periodo storico che Messina ha vissuto in una fase epocale che i libri di storia riporteranno. Il lavoro sembra quasi una naturale prosecuzione del nostro “Cento Storie e un'intervista”, che vede Fatima tra i protagonisti, ed è stato il professore di linguistica italiana Fabio Rossi ad "accelerare" il processo del progetto tutto strettese considerando che il fumettista Lelio Bonaccorso ha impreziosito il tutto firmando la copertina. Parte dei ricavati invece supporteranno una causa speciale: «Nella mia esperienza – precisa – ho trovato sempre disponibilità da parte di  "Terra di Gesù" sia per l'accoglienza di  nuclei familiari con bimbi piccoli, o persone con patologie, sia per aiuti concreti con alimenti, medicine, visite specialistiche.  Fortunatamente io posso fare a meno del "guadagno" derivante dalla vendita del libro e voglio metterlo in mano a questa associazione che sa meglio di me come moltiplicarlo e renderlo utile». E infine la docente ci fa capire cosa vuol dire la parola accoglienza: «Per me – conclude – significa aprire il cuore all'altro e guardarlo negli occhi immedesimandosi nella sua situazione e con la certezza che tutti   hanno il diritto di ricercare una vita migliore anche spostandosi dal luogo di nascita . Così come i  ragazzi di gran parte del mondo industrializzato  si spostano dove ritengono di avere maggiori possibilità per il loro futuro».

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