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"La gioia di vivere nonostante tutto". Messina e Tripi brindano ai 100 anni di nonna Francesca FOTO

Nonna Francesca ha avuto la straordinaria capacità di “trasformare il dolore più grande per una donna, la perdita di un figlio, in amore per la vita dispensato nella quotidianità

Non avrebbe mai immaginato di tagliare il traguardo del primo secolo di vita nonna Francesca Mirabile, circondata dall’affetto di figli, nipoti e pronipoti che hanno avuto la gioia di condividere con lei questo momento di festa. E anche se negli ultimi sette anni il suo stato “d’incoscienza” non le ha permesso di avere un approccio diretto con la realtà, i suoi occhi non hanno mai smesso di comunicare la gioia di essere al mondo nonostante tutto. Seconda di cinque figli originaria di Tripi, paese che ha lasciato il giorno dopo le nozze con il suo adorato Luigi il 2 aprile 1945, per trasferirsi in città.

Il padre Francesco, emigrato in America prima della sua nascita, decise di ritrasferirsi a Boston lasciando in Italia Francesca e la sorella Domenica. A raccontare la storia di questa piccola grande donna è Mariafrancesca la nipote, figlia della figlia con la quale la donna vive da tanti anni.

“Nonna Francesca è riuscita a colmare quel vuoto nel quale dopo la morte prematura di mamma ci eravamo ritrovati, ancora giovani, io e mio fratello Alessio” racconta Mariafrancesca, descrivendo la straordinaria capacità di “trasformare il dolore più grande per una donna, la perdita di un figlio, in amore per la vita dispensato nella quotidianità. Donna semplice ma determinata, riservata e disponibile, amante dei sapori, dei profumi e dei colori della tradizione che ha perpetuato in famiglia così come la devozione a San Vincenzo Martire, patrono del comune nebroideo e l’inconfondibile dialetto.

Alle 5 del mattino venivamo svegliati dal rumore del pangrattato e il profumo della frittura” racconta Mariafrancesca svelando la volontà della nonna di voler essere seppellita con una delle sue super padelle; tanti i ricordi delle estati trascorse al paese, con l’immancabile vendemmia settembrina subito dopo la festa e i manicaretti che preparava nelle occasioni di festa dalle cuddure pasquali, ai cannoli di Carnevale, dalle sfinci di S. Giuseppe alla pasta ‘ncasciata di San Vincenzo, le conserve e i pomodori secchi, che la nipote nel tempo ha voluto far propri.

Oggi a festeggiarla, insieme al figlio Luigi, già medico condotto di Tripi con la moglie, i quattro nipoti e i 5 cinque pronipoti, il Primo cittadino di Messina Cateno De Luca, il sindaco del paese Michele Lemmo con il vicesindaco Nino Tomasino e il parroco Jean Claude Kunangidi della comunità S. Vincenzo martire e S. Maria del Rosario che ha celebrato la messa.

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