Un pezzo di storia di Stromboli all'asta. Sarà venduta la villetta in cui soggiornarono Roberto Rossellini ed Ingrid Bergman durante la lavorazione del film “Stromboli Terra di Dio” che rese famosa l'isola in tutto il mondo iniziandola al turismo. Da lì, infatti, il decollo che ha portato l'arcipelago - fino a metà del Novecento confino politico e lontano dai grandi circuiti del turismo di massa - nell'empireo delle mete più ricercate e prestigiose.
Il nido d'amore del famoso regista e della Bergman andrà all'asta il 20 novembre 2019 alle ore 12, così ha deciso la Seconda sezione civile del Tribunale di Messina nell'ambito del concordato preventivo. Il curatore della casa più famosa delle Eolie è il dottor Angelo Restuccia, mentre liquidatore giudiziale è stato nominato l'avvocato Gaetano De Salvo.
Si tratta di una tipica casa in stile eoliano di circa 220 metri quadrati costruita dopo il 1920 e ristrutturata recentemente. Il perito del Tribunale di Messina, l'architetto Gentiluomo, ha valutato il valore dell'abitazione a corpo in circa settecento mila euro per via della posizione, a pochi passi dalla piazza di Stromboli, ma soprattutto per la fama che il fabbricato si è conquistato in tutto il mondo grazie ai suoi ex eccellenti “inquilini”.
Gli isolani, che da qualche giorno hanno appreso la notizia, vorrebbero che la “Casa Rosa”, così è stata soprannominata, andasse a finire nelle mani della Regione Siciliana o del Comune di Lipari per farne un museo dedicato alla storia dell'isola e del suo vulcano, ma secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che tra i partecipanti all'asta vi saranno alcuni imprenditori che vorrebbero sfruttare la casa per fini commerciali legati alla fama della stessa.
Come andrà a finire è difficile dirlo ma certamente l'idea degli isolani non è del tutto sbagliata. Quella casa ha rappresentato e rappresenta ancora un pezzo di storia importante del recente passato dell'isola di Stromboli. Un simbolo che fu importante anche per Roberto Rossellini ed Ingrid Bergman, che in quella casa si amarono e furono felici. È la bellezza del neorealismo, la passione di un amore, l'isola della casa rosa che dava sul mare, quella casa colorata in mezzo a tutte le altre bianche. Non c'erano alberghi, ma questa casa rosa, scovata da Rossellini, aveva un lusso: la stanza da bagno. Ecco cosa dice l'attrice svedese ad Alan Burges nella sua biografia: «A fianco della casa venne costruito un apposito edificio con bagno, gabinetto e bidet. Gli abitanti dell'isola non avevano mai visto simili congegni. Un imbuto inserito nel tetto del bagno serviva da doccia; quando ero pronta per lavarmi, lanciavo un urlo e un uomo che si trovava sul tetto versava secchi d' acqua marina lungo il tubo».
Il film (1950) vide il coinvolgimento di molti dei veri abitanti dell'isola. Lo stesso Mario Vitale inizialmente era stato ingaggiato dalla produzione come manovale. Durante le riprese, un'eruzione del vulcano fornì alcuni spunti a Rossellini, che girava senza un vero copione, fissando giorno per giorno le idee su un semplice blocco per appunti. Fu così possibile girare le scene di un'evacuazione della popolazione, che insieme a quelle della pesca costituivano una specie di documentario nel film. Il ruolo della protagonista era destinato in origine ad Anna Magnani, con la quale Rossellini aveva una relazione. Vedendosi portar via la parte da Ingrid Bergman, la Magnani per ripicca volle montare una produzione per girare a Lipari il film Vulcano, diretto da William Dieterle.
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