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Consegnati a Messina i riconoscimenti nel ricordo del giudice Livatino

Ricordo, giustizia e verità. Sono questi i temi fondamentali che hanno caratterizzato l’edizione 2018 del “Premio Livatino”. L’evento, fortemente voluto ed indetto dal “Movimento Nuova Presenza - Giorgio La Pira”, si è svolto nell’aula magna della Corte d’appello alla presenza di una vasta platea.
Il valore della giustizia, del sacrificio e del lavoro esercitato per la società civile rappresentano i punti cardine sui quali si fondano questi riconoscimenti che, annualmente, vengono consegnati a magistrati e giornalisti.

Ieri sono andate in scena, infatti, la XXIII edizione del premio “Pro bono Justitiae” e la XV rassegna del premio “Pro bono Veritatis”. L’intero evento ed i riconoscimenti sono legati alla figura di Rosario Livatino, giudice barbaramente assassinato nel 1990 dalla mafia. Livatino, a distanza di tanti anni dalla sua morte, è ancora un limpido esempio di rettitudine, sacrificio per il prossimo, dedizione al lavoro e fede cristiana. Non a caso, nei suoi confronti, è in atto il processo di canonizzazione. Oltre al giudice originario di Canicattì, l’edizione 2018 ha voluto ricordare anche la figura di due donne scomparse: Francesca Morvillo, magistrato e compagna di vita del giudice Giovanni Falcone deceduta nell’attentato di Capaci, e Mariangela Nastasi, che fu giudice a Messina.

«Portare la toga da magistrato ha un’importante valore morale, sociale ed istituzionale – ha sottolineato ieri Calogero Centofanti, coordinatore e responsabile dell’evento –, le donne, in particolare, ricoprono tanti ruoli importanti con passione e responsabilità: sono madri, mogli e togate». L'intervento di Centofanti è stato seguito dall’emozionante ricordo del giudice Livatino, affidato alle parole di Enzo Gallo. Quest’ultimo, ricordando le grandi qualità del giovane giudice, ha rappresentato le associazioni “Tecnopolis” e “Amici del giudice Rosario Livatino”.

Gli interventi sono stati seguiti dalla cerimonia di consegna dei riconoscimenti.Questi i premiati per il “Pro Bono Justitiae”: Antonio D’Amato, Daniele Madia, Francesco Ponzetto, Gianluca Gelso, Luigi Iglio, Marco Accolla, Maurizio De Lucia, Mauro Terranova, Nunzio De Salvo, Ugo Molina, Umberto Rana, Alice Parialò, Angela Pietroiusti, Chiara Bisso, Concetta Iannazzo, Cristina Lo Bue. E ancora: Emiliana Busto, Erika Di Carlo, Francesca Altrui, Giorgia Orlando, Giulia Rizzo, Gloria Andreoli, Luciana Elisabetta Razzete, Manuela Massenz, Maria Cristina La Barbera, Maria Luisa Gullino, Maria Rita Gregorio, Maria Teresa Arena, Ornella Zelio Maimone, Paola Vetro, Rossella Incardona, Rossella Materia, Stefania Ciccioli, Domenico Armaleo, Ivania Acacia. Questi i nomi del Premio “Pro Bono Veritatis”: Nicolino Araca, Domenico Interdonato, Manuela Varrica, Chiara Ferraù.

Quest’anno ai magistrati candidati alla tradizionale testimonianza si sono aggiunti i giudici collocati a riposo per raggiunti limiti d’età, ai quali è stato rilasciato un diploma.  Questo l’elenco completo: Giuseppe Armando Leanza, Giuseppe Suraci, Italo Materia, Bruno Finocchiaro, Carmelo Marino, Salvatore Scaramuzza.

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