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Nuove... Pagine per la messinese Cristina Bringheli: “Vi racconto il mio Sanremo”

La sua prima canzone si chiama “Pagine”. Parla di un capitolo chiuso, ma potrebbe, invece, aprirne uno tutto nuovo per Cristina Bringheli, 18 anni e un sogno nel cassetto: cantare sul palco più importante d’Italia, quello dell’Ariston. Di Sanremo, però, ha avuto un primo assaggio, esibendosi a “Casa Sanremo”, nella rassegna collaterale al festival. Una vetrina per la giovane messinese che, adesso, non vuol più fermarsi.
«Ho sempre amato il mondo dell'arte – ci racconta Cristina –. Fin da piccola ho sentito di avere un un legame indissolubile con la musica e una passione per il canto. Un talento che ho curato e sviluppato attraverso lo studio, i sacrifici e l'esperienza». Esperienza vissuta anche in manifestazioni come lo storico Cantagiro, dove per ben due edizioni è arrivata in finale. Un cammino, negli anni, durante il quale «ho ampliato le mie competenze, grazie anche ai maestri che ho avuto e ai diversi stage con coach importanti».
L’approdo a Sanremo, la città del festival, diventa quasi naturale. «L'esperienza di Casa Sanremo è nata per caso – rivela Cristina –, da una conversazione con un’amica che mi ha coinvolto in questa meravigliosa esperienza. Una volta lì, mi hanno reso partecipe di altri eventi, tutti col comune denominatore della musica, ovviamente». Cantare a Sanremo, nella settimana del festival più importante della musica italiana, è un’esperienza, certo. Ma anche un'occasione. «Ho avuto l’opportunità di incontrare tantissime persone dello spettacolo, tra cui produttori, personalità che hanno fatto la storia della musica italiana e non». Con qualche aneddoto divertente. «Ho conosciuto i Cugini di Campagna e durante un evento privato, mentre stavamo chiacchierando, uno di loro, indietreggiando, stava per cadere, così si è letteralmente appeso al mio cappotto e stava per trascinarmi con lui. Per fortuna sono riuscita a frenarlo, sarebbe stato abbastanza imbarazzante!». Un ricordo che fa sorride, un altro dal quale emerge tutta l’emozione: «Un momento che porterò per sempre con me è stato quando per la prima volta i miei occhi hanno incrociato il teatro Ariston, un’emozione indescrivibile. Semplicemente magnifico. Pensare di poter calcare un giorno quel palco, dove sono passati tutti i più grandi della musica italiana, è un sogno che mette i brividi». E nel quale è d'obbligo credere.

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