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Il censimento dei tesori a Messina, ecco come svelare la bellezza

Le immagini che pubblichiamo in questa pagina, non sono tratte da qualche atlante, manuale, enciclopedia, libro o sito specializzato. Sono foto scattate da messinesi, quelli che hanno accolto l’invito dell’AssoCea e hanno partecipato al concorso legato alla Giornata mondiale della Terra e alla “City Nature Challenge 2022”. È la bellezza svelata da noi stessi. Quella che ci portiamo dentro, che ci illumina tutt’intorno, e che non riusciamo, troppo spesso, a capire, vedere, apprezzare. È la bellezza di un territorio e di chi ci vive. E non siamo solo noi, donne e uomini di questa città a viverlo, ma una straordinaria flora e fauna che, nonostante gli sfregi inferti nei decenni, continua a resistere, a incantarci, purché riusciamo ad avere “l’obiettivo” giusto. Messina è, in assoluto, almeno “in potenza”, una delle più belle città “Mare-monti” del pianeta. E non esageriamo in partigianeria. C’è un unico filo rosso che unisce l’azzurro e il verde, che porta gli odori dello Stretto in cima a Dinnammare e il vento fresco che scende dai Peloritani fino alle spiagge, tra i voli a planare delle aquile e dei falchi e il lento incedere di cicogne, fenicotteri e aironi sulle acque dei nostri Laghi. Questa è la nostra forza, ed è anche la nostra debolezza. Perché abbiamo sempre saputo di vivere in un luogo “privilegiato” ma lo abbiamo dato per scontato e così, a parte insozzarlo di indegne brutture e sciagurate scelte di pianificazione territoriale, nei decenni scorsi non siamo riusciti né a valorizzarlo appieno né siamo stati capaci di inventare strategie alternative, sapendo benissimo che la tutela dell’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici è davvero la priorità assoluta da qui al 2050 ma anche che non si può vivere soltanto di sole pizza e mandolino, come dicono a Napoli (nella nostra versione, sole granite e ciaramella).
Ripartiamo, però, da queste immagini, che sono un atto d’amore di noi stessi alla nostra città. Che sprigionano un’energia tale da infonderci una robusta dose di allegria e di fiducia nel futuro. Siamo sopravvissuti ai disastri, siamo risorti dalle catastrofi come l’Araba Fenice. Non c’è Storia che non possa ricominciare, non c’è orizzonte scuro che non possa essere ri-colorato. Basta volerlo.

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