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E i supereroi sbarcarono nella Valle dei Templi... intervista al fumettista messinese Lelio Bonaccorso

«Durante il lockdown mi sono totalmente dedicato al disegno, in pace e tranquillità, lavorando ad alcuni progetti ancora top secret, uno in uscita per Feltrinelli, altri due in Francia».

Tavole da illustrare e storie da raccontare, mescolando realtà e finzione, attraverso una narrazione per immagine che incanta e affascina grandi e piccini.

Di progetti in cantiere, ambiziosi ed importanti, Lelio Bonaccorso, talentuoso fumettista messinese – ma ormai “fumettista” è a pieno titolo una categoria dell’arte e della narrazione – , classe ’82, che col suo tratto preciso e riconoscibile dà voce a storie del passato talvolta dimenticate e a pregnanti temi sociali, dall’antimafia alle migrazioni, ne ha parecchi. E numerosi anche quelli che hanno visto la luce di recente.

Di pochissimi giorni fa l’uscita di un progetto per la Panini, che ha permesso a Lelio Bonaccorso di esaudire, almeno in parte, uno dei suoi obiettivi e uno dei suoi sogni di bambino: disegnare un fumetto di Batman. Per il momento infatti Bonaccorso ha realizzato la cover dei supereroi della Justice League, ovvero Superman, Batman, Wonder Woman, Flash e Lanterna Verde, approdati in Sicilia, per la precisione nella Valle dei Templi di Agrigento, per lottare contro il male tra scenari mozzafiato.

Ma come è nato questo progetto?

«La Panini, che in Italia pubblica già i fumetti della Marvel, da quest’anno ha comprato i diritti di pubblicazione della DC Comics e per “festeggiare” questa grande iniziativa ha chiesto a dieci autori italiani di ambientare in dieci regioni differenti delle cover fatte appositamente per l’Italia. A me hanno chiesto la cover della Justice Leage, da ambientare nella Valle Dei Templi, un luogo fortemente noto ed evocativo che si prestava anche bene all’operazione perché Wonder Woman, Superman vengono dall’immaginario della mitologia greca, quindi una location perfetta. Li ho resi più moderni. Insieme a me ha lavorato, per i colori, Alessandro Buffa. Un lavoro che mi ha onorato e ha riscontrato gradimento anche da parte degli americani. Inoltre, operazioni come questa, che attraggono la curiosità anche di un pubblico non esclusivamente di appassionati, servono a produrre una sorta di effetto domino e permettono di scoprire altre storie e autori».

Sempre pochi giorni fa ha visto la luce anche il volume di Marco Morelli, da te illustrato ed edito da Gribaudo, “Capi, colleghi, carriere questi sconosciuti”. Di che si tratta?

«Un progetto a cui ho partecipato con grande interesse e che mi ha permesso di confrontarmi con Marco Morelli, un esperto di finanza, il capo che tutti vorrebbero avere! Intelligente, preparato, gentile e di una simpatia fuori dal comune, i proventi del libro verranno inoltre devoluti a Fondazione Don Gino Rigoldi».

Dal fumetto all’animazione, un altro recente progetto è quello del cortometraggio animato “To the Stars”, che vedremo in alcuni festival.

«Sì, sarà in selezione ufficiale all’Anibar International Animation Festival, in Kosovo, al Festival “La Guarimba” di Amantea. Si tratta di un progetto che ho realizzato con Antonello Piccione, con le musiche di Giovanni Puliafito e gli effetti di Patrick Fisichella, con un cast d’eccezione al doppiaggio e prodotto da La Zattera dell’Arte di Ninni Panzera, distribuito nei festival da Premiere Film e racconta la guerra in Siria vista dagli occhi di un bambino».

Tanti progetti realizzati e in cantiere. In molti spiccano professionalità e talenti messinesi che cerchi sempre di coinvolgere nei tuoi lavori...

«Credo fermamente che Messina meriti di essere “risvegliata” e per farlo è fondamentale partire dall’aspetto artistico, culturale, facendo gruppo. Con me lavorano tanti giovani messinesi di talento, come Fabio Franchi, Giuliana La Malfa, Alessandro Oliveri, che spesso si trovano tagliati fuori da grandi progetti, ma il nostro è un lavoro di équipe e sono felice di collaborare con giovani che vedo crescere, giorno dopo giorno. Come dicevo, ho un obiettivo principale per la mia carriera: disegnare un numero di Batman. Ma coltivo anche un obiettivo personale: vorrei raccontare una nuova storia di Messina. La città ha completamente perso il contatto con le proprie origini, ci raccontano e ci raccontiamo come la città dei buddaci, del terremoto, in cui non funziona nulla ma è necessario far vedere che siamo anche altro, cambiare la narrazione, un po’ come ha fatto Camilleri coi suoi romanzi, contribuendo a rilanciare anche le sorti economiche del territorio. Io darà il mio contributo attraverso il fumetto. Sto lavorando alla storia di Dina e Clarenza e dei Vespri Siciliani, un progetto molto lungo, che verrà pubblicato da Tunuè, con cui in passato ho pubblicato la graphic novel “The passenger”, per raccontare a livello nazionale una Messina inedita. Una sorta di romanzo storico a fumetti per dare voce ad una vicenda di un popolo che cerca riscatto contro una potenza dominate, un evento dal grande valore simbolico».

Parla “siciliano” anche un altro volume pubblicato da poco, “Il leggendario Federico II” (Giambra editore) di Valentina Certo, da te illustrato. Come avete lavorato?

«Sono stato molto contento di partecipare al progetto di Valentina Certo, giovane studiosa appassionata e molto preparata della provincia peloritana. Un libro che permette di raccontare una figura importante come quella di Federico II in maniera insolita. Io ho pensato ad uno stile che potesse coniugare le iconografie medievali con un modo di disegnare più moderno, per raccontare momenti iconici della vita di Federico come la sua incoronazione ma anche attimi di vita normale, tra una risata e una passeggiata per le strade di Cefalù».

Prossimamente invece verrà pubblicata la versione francese di “Sinai. La terra illuminata dalla luna”, viaggio di parole e immagini tra cultura e tradizione dei beduini, scritta a quattro mani con Fabio Brucini edita in Italia da BeccoGiallo, che per l’occasione sarà arricchita con alcune pagine nuove e sempre in Francia vedrà la luce “…A Casa nostra. Cronaca da Riace”, che Bonaccorso ha realizzato insieme allo scrittore e giornalista siciliano Marco Rizzo, sorta di ideale seguito di “Salvezza” (Feltrinelli) sul tema dei salvataggi e dell’accoglienza.

Insomma, un talento messinese di respiro internazionale, al lavoro su temi importanti. Perché un disegno può essere più incisivo e più importante di un discorso.

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