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S. Teresa a lutto, elmetto e sirene per lo straziante addio al giovane Andrea Finocchio

Il santuario della Madonna del Carmelo non è riuscito a contenere la moltitudine di amici, conoscenti e cittadini che hanno voluto fare omaggio al giovane, in un pomeriggio triste in cui la comunità si è fermata per il lutto cittadino stringendosi attorno al dolore dei familiari.

Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto oggi pomeriggio ad Andrea Finocchio, il 29enne di Santa Teresa di Riva morto sabato scorso in un incidente stradale a Lascari, nel Palermitano. Il santuario della Madonna del Carmelo non è riuscito a contenere la moltitudine di amici, conoscenti e cittadini che hanno voluto fare omaggio al giovane, in un pomeriggio triste in cui la comunità si è fermata per il lutto cittadino stringendosi attorno al dolore dei familiari.

Il feretro è stato condotto a spalla dall’abitazione nel quartiere Sparagonà fino alla chiesa patronale, in un silenzio surreale, da una numerosa rappresentanza del Vigili del Fuoco, corpo in cui il ragazzo prestava servizio come volontario. Sulla bara l’elmetto dei pompieri, la maglia da calcio biancorossa con il numero 9, una foto con il suo viso sorridente e un cuore rosso. Il rito funebre è stato celebrato dal parroco, don Ettore Sentimentale: “Chi non ama rimane nella morte - ha detto durante l’omelia citando il Vangelo di Giovanni - e Andrea ha fatto dell'amore, del servizio e della dedizione agli altri il suo gonfalone, il suo sigillo, soprattutto con la sua esperienza come volontario dei vigili del fuoco. Questo chicco di grano che cade in terra - ha detto il sacerdote ai familiari - è destinato a portare frutti, sulla scia di quello che ha fatto Gesù, perchè Andrea ha donato e consegnato la sua vita e ovunque sia stato ha fatto percepire agli altri l'amore del Signore che viene dall’alto”. A concelebrare i parroci Alessandro De Gregorio (Sacra Famiglia), Agostino Giacalone (Madonna di Portosalvo), Francesco Broccio (Savoca) e Alessandro Malaponte (Casalvecchio Siculo). Al termine della funzione gli interventi del sindaco Danilo Lo Giudice e dei sacerdoti Giacalone e De Gregorio, che hanno sottolineato l’affetto, l’entusiasmo e la generosità del giovane. Poi all’uscita, in una piazza gremita, l’ultimo straziante saluto accompagnato dalle sirene dei mezzi dei Vigili del Fuoco.

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