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Messina, un "Qr code" alle fermate per sapere quando passerà esattamente l'autobus

Settimana di novità quella post pasquale in via La Farina. All’Atm da ieri è cominciata la fase concreta di bonifica del piazzale diventato una vera e propria bomba ecologica.
Hanno cominciato i loro viaggi verso Alcamo, in una discarica specializzata, i mezzi pesanti che dovranno eliminare i primi 400 metri cubi di terreno inquinato dagli idrocarburi. Diversi mesi fa, oramai, durante i lavori per una riqualificazione dell’area, fu scoperto che, negli anni ’90, era stato letteralmente interrato la stazione di rifornimento dei bus. Le 5 grandi cisterne contenevano ancora 29mila litri di gasolio e una parte del carico, dopo 30 anni, è penetrata nel terreno. Per arrivare ad un punto “pulito” le ruspe hanno scavato per 6 metri di profondità su 1300 metri quadri. E ora sono 4400 i metri cubi di terreno contaminato da smaltire. E ci vorranno oltre 5 milioni di euro che il Comune ha trovato in fondi extrabilancio.
L’altra novità riguarda più direttamente i cittadini. Infatti, in attesa che tutte le fermate abbiano un monitor che segnali quali e quando saranno i bus in transito, l’Atm ha varato un piano “intermedio”.
«In questa settimana – ha detto Giuseppe Campagna durante APProfondimento, il talk della redazione di Gazzettadelsud.it e di Rtp che sarà on line oggi alle 18 e in onda domani alle 15 – posizioneremo in ogni fermata un “Qr code”, in maniera tale che i messinesi potranno, con il loro smartphone, inquadrando il simbolo, conoscere in tempo reale quali bus stanno per passare da quella specifica fermata e in quanto tempo. Quanto alle nuove pensiline stiamo per lanciare il bando per la realizzazione».

L'ennesima polemica coi sindacati

La giornata di ieri ha anche riservato un’altra puntata dell’eterno faccia a faccia fra i sindacati e l’azienda per questioni contrattuali. La prima mossa è stata quella di Filt Cgil, Uiltrasporti, Faisa Ugl e Orsa che hanno inviato al sindaco e al prefetto una nota nella quale evidenziavano come ad alcuni dipendenti sia stata trattenuta l’intera quota delle anticipazioni del premio di produttività, azzerando di fatto lo stipendio del mese di aprile. «A nulla sono valse le richieste di rateizzazione delle trattenute – dicono le sigle – in linea con l’atteggiamento cinico che caratterizza questa direzione aziendale, Atm non si è creata il minimo scrupolo ad azzerare le mensilità snobbando le richieste di soluzioni meno aggressive avanzate dai lavoratori».
E Giuseppe Campagna ricostruisce la vicenda e apre ad una soluzione. «Al contrario di quanto avvenisse nella vecchia gestione – dice – quando il conguaglio per il premio produttività non veniva mai calcolato, adesso lo si fa verificando che il plus sia regolarmente maturato. I sindacati avrebbero voluto un anticipo mensile del 100% come avveniva prima ma abbiamo chiuso al 70%. Dopo sei mesi si fa il conguaglio e se il dipendente ha raggiunto gli obiettivi viene confermato il premio. Infatti 387 di loro hanno avuto l’ulteriore 30%. Il problema si è posto per 36 dipendenti che sono rimasti al di sotto del target minimo e l’azienda ha dovuto recuperare i soldi che aveva anticipato. Sette dovevano restituire oltre 1000 euro e otto hanno chiesto la rateizzazione che in prima battuta non abbiamo concesso. Adesso stiamo valutando la possibilità di rateizzare in tre tranche se i dipendenti facessero questa richiesta».

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