Oggi in occasione della Giornata Nazionale del Mare, la Marina Militare ha aperto le sue basi alla popolazione, per sviluppare in grandi e piccini la cultura del mare e valorizzarlo come elemento di grande valore culturale, scientifico ed economico, dai traffici marittimi alle risorse sottomarine. Per l’occasione, in Sicilia, sono state aperte al pubblico diverse strutture: ad Augusta col Comando Marittimo Sicilia "Sala storica" del Comando Marittimo Sicilia. Presso il Salone Rocco Chinnici del Comune si è peraltro tenuto un convegno aperto alla cittadinanza e agli organi di stampa su "Il mare, una risorsa di grande valore culturale, scientifico, storico ed economico" in collaborazione con il Comune di Augusta. Si sono tenute visite a bordo della nave Bettica e della nave Orione ormeggiate alla banchina Tullio Marcon. A Catania è stato possibile visitare la Stazione Elicotteri (Maristaeli), mentre a Messina tanti curiosi hanno potuto godere del Forte San Salvatore e Lanterna del Montorsoli/Faro San Raineri. Visite anche al Faro di San Vito Lo Capo e al Faro di Cozzo Spadaro.
Dopo quasi tre millenni, il futuro dell’Italia continua a dipendere fortemente dal mare e dalle opportunità che esso offre. Il mare è vita, benessere, prosperità e progresso per l’Italia, Paese che si protende sul mare con i suoi 8.000 chilometri di coste e che dipende fortemente – in ragione della sua economia prettamente di trasformazione – dall’approvvigionamento di materie prime (90%), di risorse energetiche (80% del petrolio e 57% del gas) e dal trasferimento via mare delle proprie esportazioni (55%).
L’insieme delle attività dell’economia del mare italiana (blue economy) rappresenta una componente determinante per l’intera economia nazionale e, nel 2018, è arrivato a produrre 46,7 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 3 per cento del prodotto interno lordo complessivo. I dati soprariportati sono solo alcuni tra quelli che possono dare un’idea della valenza del mare per l’Italia, una penisola che si protende nel cuore del Mar Mediterraneo – che costituisce una vera e propria cerniera di tre continenti (Europa, Africa, Asia) – che pur rappresentando solo l’1% della superficie acquea globale è interessato dal 20% del traffico marittimo mondiale (25% del traffico container), che sale al 30% per quanto riguarda il petrolio e al 65% per le altre risorse energetiche comprese quelle trasportate dai gasdotti sottomarini. Il Mediterraneo è inoltre il centro geografico, geopolitico ed economico di una serie di arterie digitali formate da cavi che scorrono sott’acqua e attraverso cui transita quasi tutto il traffico internet mondiale.
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