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Messina, i “peccati” d’incuria al Papardo

Gli accessi e le aree verdi dell’ospedale appaiono trascurati e senza manutenzione

La pioggia dell’ultimo fine settimana non ha aiutato. E così all’ingresso dell’Ospedale Papardo si sono formate ampie pozzanghere – vere e proprie trappole per gli utenti – in tutta l’area vicina all’entrata dell’ufficio ticket, il più frequentato. Ieri mattina era necessario fare lo slalom attorno all’acqua stagnante segnalata con un nastro rosso e bianco e con cartelli gialli, mentre un addetto cercava di fare il possibile per fare defluire l’acqua. Un inconveniente evitabile con qualche diligente manutenzione e che non giova all’immagine che si ha quando “varcano i cancelli” della struttura. Trascuratezza! Senso di abbandono. A cominciare dallo stato delle aiuole nello spazio antistante l’ingresso dell’ufficio per il pagamento del ticket, incolte e desolate, così come tutte le altre aree a verde, eppure basterebbe qualche pianta e fiori di stagione per riempirle ed abbellirle. In compenso c’è un palo con un cartello che è crollato chissà quando e che adesso giace nell’aiuola a ridosso di una pensilina ingiallita, rimasto lì ricoperto dall’erba cresciuta attorno che a poco a poco lo sta ricoprendo. Di fronte c’è una sorta di gabbiotto dove sembra non ci sia nessuno. È una struttura con la facciata a vetri che appare deserta e anche questa poco curata. I vetri non sono stati puliti chissà da quanto tempo. A completare il quadro lo stato dei marciapiedi lungo tutta la strada che porta all’Ospedale Papardo, in molti tratti così come lo spartitraffico con le erbacce che sono cresciute a dismisura.

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