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Messina, tragedia di Minissale: oggi l'addio a Federico. Due giorni fa agli esami della sua Sabrina

Oggi è il giorno del dolore. Alle 16, nella chiesa di San Nicola, a Gazzi, Federico Cicero, lo scuterista morto mercoledì scorso a Minissale, riceverà il commosso addio dei genitori e della sorella Sara. A loro, in un grande abbraccio reale e ideale, si stringeranno i tanti amici che di quel diciottenne apprezzavano i modi gentili, il sorriso e la cordialità. Qualità cancellate da un maledetto palo della pubblica illuminazione, contro la cui base ha urtato violentemente il giovane, caduto dal suo ciclomotore.

Due giorni fa raggiante all'esame della fidanzata

«Due giorni fa, nella mia commissione, una nostra alunna, Sabrina, ha sostenuto il colloquio. Un bell’esame, al termine di un percorso di studi costante e proficuo. All'esame, insieme alla famiglia, assisteva il suo ragazzo, Federico. Lo guardavo ogni tanto, mentre lei parlava: era raggiante. Alla fine ho abbracciato anche lui. Sentivo di farlo. Ieri (mercoledì, ndc), Federico ha perso il controllo del suo motorino e ha perso la vita. Negli stessi momenti in cui Sabrina sapeva del suo Cento agli esami. Il destino ha dato a questi ragazzi un’altra terribile lezione. Non la meritavano. A noi il compito di provare a insegnare loro ad accettare quanto la vita possa essere tragica».

La testimonianza del prof. Cesare Natoli, dell’Istituto Ainis, dove si è diplomata Sabrina Di Bella, la fidanzata di Federico Cicero, il 18enne che ha perso la vita schiantandosi contro un palo a bordo del suo scooter. Tanti i messaggi di cordoglio condivisi attraverso i social, come quello della dirigente scolastica dell’Istituto Caio Duilio Maria Schirò, che il ragazzo aveva frequentato: «Un figlio della nostra amatissima scuola che avremmo voluto accompagnare verso il brillante futuro che sognava, avremmo voluto vederlo spiccare il volo con gioia e col sorriso di sempre com’è giusto che sia per un ragazzo innamorato della vita! Il suo ricordo resterà sempre nei nostri cuori, nei cuori dei compagni, dei professori e di coloro che l’hanno conosciuto, apprezzato e gli hanno voluto bene».

Straziante il messaggio della docente Franca Roberto: «Non si può morire a 18 anni! Un ragazzo solare, buono come Federico non doveva schiantarsi contro un palo in un torrido pomeriggio di luglio. Ricordo il suo sorriso in classe, la sua vivacità, il suo arrabbiarsi agli scherzi dei compagni. Mai sopra le righe, sempre educato e conciliante. Ti ricordo così, Federico, non in una fredda camera mortuaria. Non ti auguro di andare in Paradiso perché ci sei già. La tua sempre prof». Vicina ai genitori e alla sorella Sara la comunità parrocchiale di San Nicola di Bari, a Gazzi, guidata da don Pietro Scolaro, dove il ragazzo è cresciuto: «È così che desideriamo ricordarti, solare e gioioso. Grazie Federico, perché hai fatto parte della nostra vita e noi della tua. Prega per la tua famiglia e per ciascuno di noi».

Leggi l'approfondimento sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina di Riccardo D'Andrea e Rachele Gerace

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