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Messina, paura a Tremestieri dopo il nuovo attentato. Identificato l'autore

Una serie inquietante di attentati in una stradina senza via d’uscita di Tremestieri. Tre in altrettanti giorni e due a sole tre ore di distanza l’uno dall’altro. Che è successo in quell’angolo della città schiacciato fra la statale e il mare? Chi vuol spargere terrore e distruzione? Le risposte definitive le avremo, con ogni probabilità già oggi, quando si saprà che provvedimenti prenderanno Polizia e Autorità giudiziaria nei confronti del sospettato che ieri all’alba è stato identificato e rintracciato dai poliziotti delle Volanti. La sua posizione, da ieri dopo l’ultimo assalto, è al vaglio degli inquirenti.
Ma veniamo alla notte da incubo passata da chi abita in quel lembo della via Consolare Valeria.

Sono le due del mattino di ieri e, secondo una prima sommaria ricostruzione fatta anche grazie alle telecamere a circuito chiuso della zona, un uomo si avvicina ad una casa a due piani con una carriola con cui trasporta una bombola di gpl, quelle per far funzionare le stufe o le cucine.
L’edificio si trova accanto a due esercizi commerciali, quello di un ebanista e un’azienda di servizi antincendio, di fronte ai quali tre mezzi sono stati dati alle fiamme, martedì scorso.
La casa, al piano terra, è abitata da una coppia legata ad una delle due attività. Dopo aver posizionato la bombola fra due auto posteggiate di fronte alla casa a due piani, l’uomo, in qualche modo le dà fuoco e fugge. Pochi secondi dopo l’esplosione.
Prendono fuoco le due auto, (entrambe Fiat Punto) parcheggiate in strada, e soprattutto vengono mandati in frantumi i vetri e le persiane in legno dell’appartamento al piano terra.
Dopo la deflagrazione, l’incendio divampa nello stabile e raggiunge anche il piano superiore. La stanza più vicina è la camera da letto dove stavano riposando due anziani coniugi. Lui rimane intossicato dal fumo ed è costretto alle cure dei medici dell’ospedale Papardo anche perchè si teme qualche danno all’udito a seguito della violenta esplosione. Per fortuna la condizione di salute dell’uomo non è preoccupante, ma resta il fatto che quella bombola fatta saltare a due passi da una casa poteva provocare una tragedia. Basti pensare che le fiamme hanno anche danneggiato una parte della tubazione di metano che rifornisce la casa a due piani e quindi, dopo il puntuale intervento dei Vigili del fuoco che hanno domato le fiamme, è toccato ai tecnici della società che gestisce la fornitura sostituire parte della tubazione rovinata dall’esplosione. Torniamo a ieri notte, con i pompieri arrivano anche gli uomini delle Volanti che avviano le indagini per risalire alla dinamica dell’attentato.
Passano tre ore e, mentre nessuno se lo aspetta, arriva un secondo assalto a quell’area. Un uomo, dalla vicina strada statale, che domina quella porzione di via Consolare Valeria, lancia sul tetto dell’azienda di antincendio, una bottiglia incendiaria. Il liquido finisce nell’intercapedine che divide lo stabile accanto e prende fuoco ma brucia solo sterpaglie. Sul posto ci sono ancora gli agenti ma anche gli abitanti della zona e chi lavora nelle due aziende che prova a mettere ordine nella casa devastata dalla bombola. La presenza dell’incendiario non passa inosservata ed è a quel punto che l’uomo sarebbe stato rintracciato ed identificato dai poliziotti delle Volanti.

Il profilo, sempre secondo ricostruzioni ancora non confermate, non è quello del piromane ma potrebbero essere stati interessi personali a muovere la mano di chi ha avviato questa clamorosa escalation di fuoco.
Martedì scorso, nottetempo, tre mezzi, due aziendali e uno privato, erano stati incendiati e distrutti, proprio accanto alla casa nel mirino ieri notte. La Polizia non avrebbe riscontri immediati sul fatto che si possa trattare del medesimo autore. Ma la tempistica e la coincidenza dei luoghi sembrano più di un indizio.

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