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Messina celebra Annibale Maria di Francia nel 17° anniversario della sua canonizzazione

Compassione, carità e impegno sociale: il carisma del Rogate del canonico Annibale Maria Di Francia continua a diffondere tra i fedeli che lo venerano quella “fragranza” di santità alla quale, oggi più che mai, ciascuno di noi è chiamato. 17 anni dopo la sua canonizzazione avvenuta il 16 maggio 2004, la famiglia rogazionista continua a venerarlo in questo giorno, coinciso oggi con la solennità dell’Ascensione. Un anno speciale per la congregazione, nel quale si celebra il centenario della Fondazione della Basilica per volontà del suo fondatore - il quale con coraggio e spirito di sacrificio ne avviò la costruzione il 3 aprile 1921 - “divenuta in un secolo di storia punto di riferimento per migliaia di fedeli, pellegrini e turisti che negli anni si sono avvicendati e lo hanno reso importante luogo di pellegrinaggio in tutta la nostra Nazione”, ha detto il rettore del santuario padre Mario Magro. E’ stato don Gianni Russo, direttore dell’Istituto teologico S. Tommaso, a presiedere   la solenne celebrazione, ricordando che “S. Annibale ha saputo accogliere il disagio della sua gente - i poveri, gli orfani, gli ammalati - facendo diventare il Quartiere Avignone “luogo” d’incontro con Dio”. Al termine del rito, animato dalla Cappella musicale “Rogate” accompagnata da Angelo Minutoli e diretta da Davide Cardile e Santino De Meo, si è svolta la tradizionale benedizione delle gardenie in ricordo del miracolo che il santo fece a un fioraio della città, ed è stato reso omaggio alle spoglie mortali di S. Annibale custodite nella cripta della basilica. Quest’anno la solennità liturgica di S. Annibale sarà celebrata martedì 1. giugno: alle 12 l’Amministrazione comunale presenterà l’omaggio floreale al monumento del canonico. Alle 20,30 si terrà la seconda edizione della “Notte dei Santuari”, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana che padre Magro, in qualità di presidente del Collegamento nazionale dei Santuari Italiani ha fortemente voluto nel 2019 affinchè “la devozione legata ai Santi si diffondesse secondo una rinnovata vocazione e spirito di carità”. L’iniziativa, nel contesto del progetto «Ora viene il Bello» proposto dall’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei, è un segno di ripartenza delle attività che si sono fermate a causa della pandemia ha spiegato padre Magro, idealmente condivisa dalle varie comunità del territorio nazionale secondo uno schema che prevede il rito di apertura della Porta della Speranza e l’accensione della Lampada. Anche nella basilica rogazionista, dopo la solenne celebrazione delle 18 presieduta da mons. Francesco Farsaci, vicario episcopale per la zona tirrenica, si svolgerà lo stesso rito e al termine si terrà un momento musicale a cura del duo Daniela e Stefania La Fauci, pianoforte e fagotto.

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