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Il giudice Livatino beato. Anche Messina lo celebra con una speciale tela

Da oggi l'opera sarà esposta alla venerazione dei fedeli nella chiesa “Madonna delle Lacrime” del villaggio Padre Annibale di Bordonaro

“Fare bene e con gioia ciò per cui siamo chiamati ogni giorno: è questa la santità”. Nel giorno in cui Angelo Rosario Livatino è stato proclamato beato, anche Messina si è voluta stringere alla gioia della Chiesa agrigentina celebrando “un uomo straordinariamente ordinario capace di scommettere tutto sul suo battesimo”: con queste parole don Giuseppe Di Stefano ha svelato e benedetto stamattina una tela raffigurante il giudice ragazzino, che da oggi sarà esposta alla venerazione dei fedeli nella chiesa “Madonna delle Lacrime” del villaggio Padre Annibale di Bordonaro.

L’opera, realizzata dal pittore contemporaneo ucraino Yuriy Kuku reca in calce l’espressione “Sub tutela Dei”, divenuta il motto di vita del magistrato agrigentino, ucciso dalla mafia “in odio alla fede” il 21 settembre 1990. Era un uomo come tanti, vissuto in una città piena di luci ma anche di tante ombre, che ha saputo coniugare impegno, lavoro e fede con la consapevolezza che non si può vivere se non “sotto lo sguardo di Dio”, ha detto il sacerdote riconoscendogli il coraggio di “sfidare la logica del compromesso, dell’asservimento, che rende prigioniero ogni uomo scegliendo per questo, di imboccare la via della Croce”. Martire per la giustizia: don Di Stefano, ricordando l’espressione di Giovanni Paolo II nell’incontro con i genitori il 9 maggio 1993, ha ribadito che “Livatino non è stato beatificato perché martire, ma perché ha fatto della sua vita un martirio, testimonianza concreta di promozione dell’uomo nella sua integrità”.

Al termine della celebrazione è stata recitata la preghiera al beato, composta dal sacerdote ispirandosi al messaggio dei Vescovi siciliani.

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