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Messina come una pattumiera: lo scempio ambientale tra "svuota cantine" e rifiuti bruciati

A febbraio multe per 35mila euro, 77 veicoli abbandonati e 52 verbali per un importo complessivo di oltre 80mila euro

Da sud a nord della città di Messina vengono ogni giorno abbandonati materiali provenienti da abitazioni private, i cui proprietari risultano spesso ignari della fine che fanno i loro rifiuti, ma non per questo esenti da colpe.

Un fenomeno in crescita, solo negli ultimi 15 giorni sono stati individuati dalla polizia municipale e deferiti all’autorità giudiziaria una decina di persone tutte responsabili di aver gestito un “traffico” di rifiuti quasi sempre conclusosi con la combustione. L’attività si svolge con ogni mezzo, rubato, noleggiato o di proprietà, di piccole o grandi dimensioni.

Il copione è sempre lo stesso: muore l’anziano genitore, da qui la necessità di liberare l’appartamento per poterlo mettere a reddito. Allora ci si affida a chiunque sia disponibile a farlo, non importa se autorizzato o meno l’importante che costi poco. La badante conosce un amico di un amico ed il gioco è fatto, dopo un paio di giorni si presentano due soggetti a bordo di un furgone e formulano un preventivo, bene torniamo domani e liberiamo l’appartamento!...ma prendete tutto? Proprio tutto? Certo prendiamo tutto: mobili, elettrodomestici, vestiti, libri, referti medici, bollette, contratti, proprio tutto!…(una volta ci è capitato di rinvenire tra i rifiuti la documentazione medica di una donna deceduta a seguito di un tumore e tra i rifiuti vi era la parrucca, probabilmente utilizzata dalla stessa durante la terapie). E così tutto viene prelevato e trasportato altrove, spesso abbandonato nei torrenti, spesso nelle aree demaniali, considerate terra di nessuno, spesso in terreni privati; quasi sempre i rifiuti vengono bruciati per far posto ad altri o semplicemente per eliminare ogni traccia. Il costo si aggira intorno a 500 euro, a volte anche meno, ovviamente per questi soggetti “svuota cantine” (così si definiscono), non vi sono spese di gestione, non vi è un costo di smaltimento in discarica quindi qualunque prezzo va bene.

Il costo di smaltimento effettuato regolarmente ha ovviamente un costo più elevato e liberare l’appartamento diventa un’operazione tutt’altro che semplice, perché ogni tipologia di rifiuto dovrà essere trattata differentemente e conferita in posti diversi. Ecco perché trovano sempre più spazio questi soggetti, ed ecco perché è frequente l’abbandono di rifiuti in centro ma anche in posti di rilevo, protetti da precisi vincoli ambientali come i colli San Rizzo o le zone collinari dei villaggi.

Ultimamente due soggetti sono stati sorpresi a bruciare rifiuti in un capannone delle FF.SS. che avevano occupato abusivamente e praticato un grosso foro sul solaio dal quale fuoriusciva il denso fumo dall’odore acre. All’interno del capannone sono stati rinvenuti rifiuti di ogni genere accatastati e pronti per essere bruciati, alcuni già bruciati in precedenza e altri in fase di combustione. Ciò avveniva in pieno centro cittadino con l’aggravante che il fumo ammorbava tutta la zona abitata “ponendo in pericolo la salute pubblica”. Sempre uno degli ultimi interventi ha permesso di individuare i responsabili di un abbandono di rifiuti in un torrente della zona sud della città da parte di un supermercato ha cambiato gestione. Tra i rifiuti gli adesivi dei nuovi cartelloni pubblicitari, etichette prezzi, indifferenziata ed espositori con tanto di neon.  L’abitazione di una donna deceduta in un rogo a gennaio 2020, è stata liberata due settimane fa e i materiali contenuti nell’appartamento, in parte già combusti dall’incendio sono finiti in un terreno privato, dove venivano bruciati per essere eliminati definitivamente.

In un terreno venduto da poco ad una azienda, accertata essere abusiva anche questa, venivano bruciati i rifiuti di ogni genere prodotti dalla precedente proprietà poiché da precisi accordi contrattuali la stessa si era impegnata a liberare l’area da quanto in essa contenuto.

I rifiuti sono sono sempre costituiti da materiale di diversa natura, tutto ciò che è presente in una casa, legno rivestito da formica o vernici tossiche, plastica, piccoli elettrodomestici, materassi, bombolette contenenti gas, vetro e vasche in resina. A volte i materiali in ferro rivestiti in plastica o gomma, come i pneumatici, vengono bruciati per liberarli dal rivestimento per poi essere venduti e pagati al costi di 12 cent. al kg.

Sono tanti i cittadini indignati che segnalano sui social i ritrovamenti e sono altrettanti coloro che si fanno avanti offrendo un concreto e sostanziale aiuto, che spesso porta all’individuazione dei responsabili. Ultimamente sono state acquistate dalla Messinaservizi Bene Comune dieci fototrappole e altre dieci sono state donate dalla Circoscrizioni. Queste, disseminate sul territorio, sono un sostanziale aiuto all’individuazione dell’illecito conferimento dei rifiuti ma soprattutto dell’abbandono al suolo di questi. Solo nel mese di febbraio sono stati accertate circa 300 illeciti per un complessivo importo sanzionatorio pari a circa 130mila euro, in alcuni casi si è riusciti a risolvere il fenomeno della micro-discarica di rifiuti urbani mentre in altre è un via di risoluzione. Nei pochi cassonetti rimasti in centro, vengono conferiti rifiuti da parte di chiunque, dagli elettrodomestici ai sacchetti RSU provenienti da zone servite dalla raccolta differenziata. Si sta portando avanti la campagna sulla differenziata e presto anche le poche zone rimaste saranno private dei cassonetti. Il nostro lavoro di controllo e repressione, di concerto con i vertici della Messinaservizi, sarà affiancato da una sempre più attenta e costate attività di pulizia da parte della società partecipata. All’attività delle fototrappole si affianca quella delle pattuglie presenti sul territorio del reparto Ambientale che nel mese di febbraio hanno elevato mute per circa 35,000€, mentre il settore carcasse ha rilevato 77 veicoli in stato di abbandono  e verbalizzato 52 persone per un importo complessivo pari a € 86.666,84.

Un lavoro, quello del Reparto Ambientale della Polizia Municipale di Messina difficile e impegnativo, spesso invisibile, e che rischia di essere offuscato dalle centinaia di segnalazioni che tempestano quotidianamente i social. Tra queste c'è, ad esempio, quella relativa a via Portone Militare, nella zona di Bordonaro, dopo una bonifica della zona, la stessa è diventata nuovamente una discarica con suppellettili che vengono scaricate da un muretto, giù per la valle: frigoriferi, mobili, copertoni, materassi e tanto altro, oltre a spazzatura presente ai bordi della strada e nei "canali di scolo" delle acque piovane.

 

 

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