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Messina, è Federica il "camice bianco" che cura... cantando

Psicologa messinese, è tra le 8 persone italiane che si sono formate in Neurologic Music Therapy con un corso internazionale del professore e fondatore Michael Thaut

Con la sua personalità eclettica riesce a illuminare la vita degli altri. Come da bambina, quando tutti la guardavano esterrefatti, sorridendo, perché nella Panda 4x4 bordeaux di mamma cantava a squarciagola Bohemian Rhapsody dei Queen.

Federica Impellizzeri, classe 1990, portatrice di gioia e serenità, è una psicologa che si occupa della riabilitazione di pazienti con problematiche neurologiche e conseguenti deficit cognitivi comportamentali e psicologici. E di fatto lei è l'unica al Sud ad avere la formazione specifica in Nmt.

Una specie di mosca bianca, essendo tra le 8 persone italiane ad essersi formate in Neurologic Music Therapy con un corso internazionale del professore e fondatore Michael Thaut. Le tecniche NMT sono basate su evidenze neuroscientifiche e forniscono interventi specifici per le persone con deficit cognitivi, sensoriali e motori, dovuti a lesioni cerebrali o malattie neurologiche. Negli ultimi anni, la letteratura ha messo in luce che le tecniche della NMT sfruttano l' input musicale - ritmico - sonoro per attivare strutture corticali e sottocorticali in pazienti adulti colpiti da ictus o malattie neurodegenerative (alzheimer, parkinson, sclerosi multipla), ma anche in ambito dello sviluppo su bambini con disabilità, paralisi cerebrali infantili e sindrome dello spettro autistico.

«La mia storia familiare - racconta Federica - fa già sorridere. Mia mamma si chiama Jennifer. Nata a Londra da genitori siciliani emigrati e tornata al Sud, per amore di papà Pasquale. Una canterina tra le mura domestiche, appassionata di musica anni '80. Proprio da lei ho ereditato questa passione e la mia chitarra è sempre stata la mia compagna di viaggio. Praticamente canto da sempre e ho partecipato a diversi concorsi». Milazzese, dopo il diploma si è trasferita a Messina: «Ho preso la prima laurea in Scienze della comunicazione con indirizzo “Patologie della comunicazione", poi mi sono avvicinata alle Neuroscienze e ho preso la seconda laurea in Psicologia. E mi sono laureata sempre a Messina con una tesi sulla Musicoterapia, il mio relatore è stato il prof. Massimo Raffaele». Poi, gli anni a Palermo dove ha concluso la magistrale in Psicologia clinica-Neuropsicologia con il prof. Massimiliano Oliveri.

«Il desiderio di tornare a casa mi ha spinto a continuare il tirocinio all' Irccs Bonino-Pulejo e ricordo che il prof. Dino Bramanti allora mi fece un colloquio per saggiare le competenze. Andò bene e sono entrata sotto la guida del dott. Francesco Corallo, psicologo e psicoterapeuta, tutor assegnatomi per il tirocinio nei reparti di Neuroriabilitazione per gravi cerebrolesioni acquisite, venendo a contatto con pazienti che hanno subito un danno cerebrale che comporta uno stato di coma più o meno prolungato». Una vera trincea, dove la cantante in camice bianco ha potuto toccare con mano la sofferenza e scoprire nello stesso tempo quanto sia importante la musica.

«Ho ancora i brividi a parlarne. Ricordo ancora un giovane paziente che era stato ricoverato dopo un brutto incidente. Quando l'ho conosciuto ho cercato di sapere dalla sua famiglia che musica amasse e appena ho appreso che era un “aficionado” del genere neomelodico ho scaricato un po' di discografia. Lui mi ha fatto capire che la musica, che ho sempre amato, poteva aiutarmi nella mia professione».

E pian piano, nella corsia del Neurolesi ha preso vita una terapia della musica sempre più allargata. Poi, il “training” internazionale in Olanda e lo scorso settembre, dopo un corso intensivo in inglese, l'esame per ottenere la certificazione in modo da applicare queste competenze nell'ambito neurologico in Italia. Una grande soddisfazione per la professionista che armata di competenze, sorrisi e chitarra in spalla, continua a studiare e spera che il linguaggio della musicoterapia diventi universale.

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